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Il segretario generale della Fai Cisl Basilicata, Giuseppe Romano, lancia un appello alla politica regionale

Il segretario generale della Fai Cisl Basilicata, Giuseppe Romano, lancia “un appello accorato alla politica regionale a non perdere il senso e la misura della responsabilità” e ad affrontare “problemi vecchi e nuovi che meritano attenzioni, progetti e soluzioni”. Nel mirino del segretario della Fai Cisl “l’instabilità politica di queste settimane che mette in discussione anche quelle minime certezze guadagnate con fatica negli anni scorsi. Nulla è dato sapere sulla chiusura delle spettanze riferite alla stagione forestale 2021, né sulla riapertura dei cantieri forestali  per il 2022”, lamenta Romano, sottolineando che “anche sul fronte strettamente contrattuale la nostra richiesta di chiudere legittimamente il rinnovo del contratto integrativo regionale, fermo dal 2009, non ha registrato alcun riscontro”.
Sul comparto della forestazione pesano molte altre incognite, “un comparto in emergenza strutturale”, lo definisce il segretario della Fai Cisl lucana che richiama “la necessità di dare continuità e stabilità ai lavoratori e a un settore che è vitale per l’economia delle aree interne e per la stessa transizione ambientale ed energetica”.

 

Per Romano “continua a mancare la certezza sui tempi dei pagamenti, mai puntuali per antonomasia, sui tempi di realizzazione dei cantieri, da sempre condizionati da una macchina politico-amministrativa a geometria variabile, legata più al buon senso individuale di qualche dirigente che alla funzionalità di un modello organizzativo che non si sta dimostrando all’altezza delle sfide che proprio la transizione ambientale pone al settore”. Romano esprime preoccupazione anche per la tenuta della filiera agroalimentare: “L’aumento dei prezzi delle materie prime, dei concimi e dei prodotti energetici sta mettendo a dura prova le imprese del settore, in particolare le industrie di trasformazione, per le quali è urgente la necessità di verificarne la tenuta rispetto ai costi di produzione e anche rispetto alla fiscalità, non solo nazionale ma anche regionale, come dimostra l’insulsa tassa sull’emunto imposta alle aziende di imbottigliamento presenti in Basilicata”.

 

“Il momento storico che stiamo vivendo ci pone di fronte a sfide e nodi da sciogliere di eccezionale portata: dalla crisi ambientale alla crisi economico-finanziaria passando per la coda lunga del Covid, le cui ricadute negative in termini sanitari, economici e sociali sono tutti ancora da analizzare e metabolizzare. A queste tre crisi si è aggiunta nell’ultimo mese la guerra in Ucraina, i cui riflessi negativi si riverberano anche sulla nostra economia regionale. Per questo avere perlomeno una stabilità politica e una classe dirigente in grado di far fronte a queste emergenze è la base per avere la possibilità di progettare il futuro, a partire dai progetti legati al PNRR e non solo”, conclude il segretario della Fai Cisl.

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