“La Resistenza è un bel futuro”, l’evento regionale a Bari per celebrare il 25 Aprile
Fare memoria del passato e non ripetere gli stessi errori. Testimoniare il significato di Resistenza, di resistere alla violenza e ai concetti di sottomissione e distruzione, per conservare i valori del passato e tramandarli alle nuove generazioni e per non perdere il senso di umanità, resilienza e appartenenza della società al proprio territorio.
È quanto emerso oggi, in occasione dell’evento “La resistenza è un bel futuro”, organizzato a Bari, nel teatro Kursaal Santalucia, dalla Regione Puglia, dall’Osservatorio regionale sui neo-fascismi e dal Teatro Pubblico Pugliese (TPP) per celebrare il 77esimo anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo.
Una giornata a teatro dedicata al 25 aprile, come occasione di confronto e approfondimento sui temi della resistenza e sulle azioni di controllo e prevenzione dei neo-fascismi. All’incontro sono intervenuti, tra gli altri, il presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico, la Consigliera regionale delegata alle Politiche culturali della Puglia, la coordinatrice dell’Osservatorio regionale sui neofascismi, il presidente nazionale dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo, il sindaco di Bari e, in collegamento, la senatrice e presidente dell’Istituto Cervi, Albertina Soliani.
Come è stato detto, è dal passato che l’uomo trae le esperienze per comprendere meglio il presente e costruire sulla storia le basi del futuro. La storia recente, anche quella quotidiana degli accadimenti delle ultime settimane, può darci la capacità di cogliere segni e somiglianze con eventi già accaduti. In conclusione è stato ricordato che oggi come ieri le nuove generazioni hanno la necessità di recuperare la memoria storica e di lavorare sui valori della nostra Costituzione, che sono la principale ancora di civiltà democratica.
Durante l’evento di oggi è stato inoltre annunciato il lancio della manifestazione d’interesse per l’attivazione di 11 progetti per la promozione e la valorizzazione dei luoghi della memoria del ’900 e degli archivi storici della Puglia. Questo progetto, è stato spiegato, costituirà il primo passo per la costruzione del Piano biennale, che definirà obiettivi, attuazione degli interventi, e valutazione dei risultati raggiunti. Il tema della ‘memoria’ è così tanto fortemente legato alla vita democratica delle comunità, che il Piano Biennale sarà uno speciale viaggio della memoria, frutto di un lavoro collettivo, una sorta di laboratorio di ricerca. Non bisogna dimenticarsi che distruggere la memoria equivale a distruggere la base della propria identità e della propria continuità nel tempo.
“Questo 25 aprile ha un significato molto particolare e molto importante. – ha affermato il presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico – Dobbiamo sempre ricordare che la nostra Costituzione e la nostra Repubblica derivano dalla lotta al nazifascismo e la Resistenza ha contribuito in modo determinante e significativo alla liberazione del nostro Paese. Quindi tutto ciò che noi oggi siamo lo dobbiamo proprio alla lotta di quel periodo. La pace non significa resa, quindi oggi ancora di più il popolo ucraino si deve determinare e va rispettato il diritto alla difesa, che è sacrosanto. Il Parlamento italiano è vicino al popolo ucraino, alle istituzioni ucraine e a questo diritto”.
La senatrice a vita Liliana Segre ha inviato un messaggio letto sul palco del teatro da una liceale barese: “Il 25 aprile ci ricorda che resistere è necessario, è un dovere, ieri come oggi. Ovunque la giustizia e la dignità vengano attaccate, umiliate, distrutte, ora e sempre resistenza. Questo deve essere lo slogan, il grido che sempre deve accompagnare il nostro atteggiamento verso la guerra”.
“La nostra festa, quella del 25 aprile, la festa di tutti i democratici, degli antifascisti, la festa della nostra Repubblica – continua il messaggio di Liliana Segre – ricorda il giorno in cui cominciammo a liberarci con le nostre forze e con il nostro sangue, il giorno in cui i partigiani, insieme agli alleati della coalizione antifascista dettero l’ultimo colpo alla guerra dell’invasore nazifascista. Ma è una festa che oggi, come sempre, parla anche al nostro presente, ad un presente di guerra che ci si impone prepotentemente, dove una potenza aggredisce e sanguinosamente distrugge un Paese sovrano nel cuore dell’Europa, ma un presente segnato ancora anche dalla pandemia, con i suoi costi umani e sociali”.
La mattinata si è aperta con l’esibizione musicale del violinista Fabrizio Signorile con “Il violino di Auschwitz I Stammlager” e si è chiusa con l’esibizione dell’Orchestra giovanile, diretta dal maestro Andrea Gargiulo, di MusicaInGioco, progetto didattico sperimentale ispirato a “El Sistema” di Antonio José Abreu.