Regione Basilicata, ancora nulla di fatto per l’approvazione del bilancio di previsione
La mancata approvazione del bilancio di previsione regionale e la persistente autorizzazione, fuori termine, dell’esercizio provvisorio stanno determinando una vera paralisi dell’attività amministrativa regionale con gravi ripercussioni su imprese, famiglie e lavoratori in attesa, in molti casi, di ricevere ancora, a distanza di mesi, crediti e contributi spettanti per emergenza Covid e non solo.
Una gravissima perdita di opportunità,soprattutto in questo periodo di insistente crisi economica e sociale, se si pensa alle considerevoli somme finanziarie disponibili sull’avanzo regionale che non possono però essere impegnate per mancanza proprio dell’approvazione di bilancio. Risultano, infatti, ancora non impegnabili le risorse assegnate dallo Stato alle Regioni per ristorare le attività produttive dall’emergenza Covid. Milioni di euro ancora bloccati che rischiano di essere restituiti se non impegnati prima della scadenza degli aiuti temporanei, fissata al 30 giugno prossimo e che adesso avrebbero potuto essere utilizzati per misure straordinarie di sostegno alla riduzione dei costi energetici, per sostenere la liquidità dei settori produttivi, compreso quello agricolo, che stanno subendo un vero tracollo finanziario a causa dell’incremento dei costi energetici.
Costi che stanno incidendo pesantemente sui redditi delle famiglie per incremento dei prezzi ampliando così la forbice delle disuguaglianze sociali, come da mesi denunciato dai sindacati. Risorse bloccate anche quelle della riprogrammazione dei fondi comunitari del settennio 2014-2020 che se non spesi e rendicontati entro il 31 dicembre 2023 rischiano di andare perse, così come le risorse residue del Fondo di sviluppo e coesione 2007-2013 e 2014-2020 che devono essere appaltate entro il 31 dicembre 2022. Risorse finanziarie, anche queste, per investimenti che avrebbero dovuto essere già impegnate, per esempio, per la messa in sicurezza dell’area industriale di Melfi che necessita di interventi urgenti ed evitare altri incidenti mortali, per migliorare i servizi socio -assistenziali, la viabilità, rilanciare la stagione turistica alle porte, intervenire sulle scuole e tanto altro.
Va evidenziato però che la Basilicata a oggi, con riferimento alle risorse rivenienti dai nuovi accordi Total ed Eni tanto decantati dall’attuale governo regionale, non ha ancora beneficiato né di investimenti per favorire la transizione ecologica, né di interventi nel campo della ricerca per l’energia alternativa, nè tantomeno di interventi a favore dell’occupazione, a tutela dei redditi più bassi o per migliorare i servizi del welfare. Piuttosto, risulta che questi colossi stanno sì investendo in progetti innovativi su fonti di energia alternativa, ma in altre parti d’Italia. Il tutto mentre la situazione socio economica della Basilicata si aggrava con il conseguente aumento della povertà e delle disuguaglianze sociali.
Occorre chiedere, a gran voce, un cambio di basso al governo regionale e pretendere, alla luce delle difficoltà economiche che peggiorano di giorno in giorno, che le risorse provenienti dalla compensazioni ambientali e dalla vendita del gas assegnato alla Regione siano utilizzate immediatamente per abbattere le spese dei consumi delle famiglie in povertà energetica e per sostenere le famiglie con i redditi più bassi, per creare occupazione e migliorare i servizi del welfare, per rilanciare settori produttivi in crisi, garantire investimenti sul territorio regionale finalizzati ad accompagnare il processo di de carbonizzazione e di transizione ecologica, promuovere e supportare le Comunità energetiche, favorire lo sviluppo delle filiere di energie alternative. Ancora, per migliorare la viabilità, anche in termini di sburocratizzazione e accelerazione dei processi autorizzativi, per la formazione delle nuove competenze professionali sui temi della transizione digitale e green.
Il segretario generale della Cgil Basilicata, Angelo Summa.