Telo dimenticato nell’addome di una paziente
Sembra incredibile, ma è successo. All’Ospedale di Ostuni nel luglio 2006, durante un delicato intervento ginecologico su una donna di 57 anni, Rosa Anna Sternatia di San Michele Salentino, l’equipe medica dimenticò un telo operatorio di un metro per un metro nell’addome della donna. Subito dopo l’ operazione la paziente accusò forti dolori addominali accompagnati da febbre e vomito e perse 18 chili nel giro di poche settimane. I medici la rassicurarono parlando di normale decorso post-operatorio, ma l’aggravarsi dei dolori spinse la donna al ricovero nell’ospedale di Brindisi; ma nemmeno lì si accorsero della presenza del telo. I medici inizialmente pensarono ad un tumore; solo cinque mesi dopo, grazie ad una Tac ed ad un secondo intervento, venne fuori la presenza del corpo estraneo.
Il pm Giovanni Errico aveva chiesto la condanna per tutti gli imputati con l’accusa di lesioni colpose: sette mesi a testa per i ginecologi Pierluigi Sozzi, 56 anni, Federico Stanziano, 67 anni, e Salvatore Benizio, 53 anni, mentre quattro mesi ciascuno, con la stessa ipotesi accusatoria, erano stati chiesti per lo strumentista Giacomina Calò, 63 anni e l’infermiere Alessandro Melpignano, 62 anni. Il giudice Genantonio Chiarelli ha evidentemente ritenuto che le responsabilità fossero le stesse per tutti e quindi equamente divise, condannando tutti gli imputati alla stessa pena. Per il risarcimento richiesto dall’avvocato di parte civile Leonardo Macchitella pari a 400mila euro per danni patrimoniali e non patrimoniali, bisognerà attendere invece l’esito del processo civile.
Mariateresa Cotugno