Il consigliere lucano Cifarelli chiede di ridurre subito del 25% la bolletta alle imprese
Come volevasi dimostrare l’incontro tenutosi ieri tra la Giunta regionale e le organizzazioni sindacali e datoriali sul tema del caro-energia e dei suoi effetti disastrosi , non ha prodotto nulla.
Infatti, di fronte ad una serie di proposte concrete che le parti sociali hanno messo sul tavolo, gli amministratori regionali hanno pensato bene di rispondere con una serie di impegni declinati al futuro. Vedremo, faremo, ci impegneremo…..
L’incontro sicuramente utile ma tardivo, si è reso necessario in quanto la sbrigativa approvazione della legge per la riduzione del gas a famiglie e pubbliche amministrazioni ha mostrato immediatamente le sue lacune.
La mancata progressività del sostegno economico, la dimenticanza relativa alle migliaia di famiglie che non utilizzano il gas e la grave disattenzione nei confronti del mondo delle imprese hanno fatto sì che la tanto strombazzata riduzione del gas ai lucani si sta dimostrando iniqua e poco lungimirante.
Le famiglie rischiano di vedersi ridurre il costo della bolletta, ma allo stesso tempo di perdere il posto di lavoro in quanto le imprese non riescono più a reggere il peso dell’aumento dei costi. E questo sarebbe un costo sociale inaccettabile.
Presidente Bardi e governo regionale svegliatevi….il mondo della produzione e dell’impresa necessita di interventi immediati, diretti ad abbattere il costo delle bollette e per fare cìò è indispensabile ed urgente trattare con l’’Unione Europea sulla deroga agli aiuti di Stato.
La Commissione Europea da marzo scorso, a causa del conflitto russo/ucraìno con le sue inevitabili conseguenze sugli approvvigionamenti energetici, permette maggiore flessibilità a favore della applicazione della norma sugli aiuti di Stato alle imprese proprio in questo ambito. Pertanto, si potrebbe utilizzare a favore delle imprese lucane la quota non impiegata di gas derivante dalle compensazioni che ammonta a circa 55 milioni di metricubi a fronte di un fabbisogno annuale di circa 215 ml di mc. Così facendo si contribuirebbe ad abbattere i costi energetici per le imprese di circa il 25%.
La legge sul gas approvata a ferragosto poteva contenere e prevedere una serie di misure di sostegno integrate e più rispondenti al fabbisogno di famiglie ed imprese, invece, avendola partorita in fretta e furia e, utilizzandola strumentalmente per le imminenti elezioni, sta mostrando tutta la sua debolezza in quanto non alimenta la coesione territoriale nel suo complesso.
Per non parlare poi di come il tema strategico della transizione energetica sia stato completamente tralasciato e trattato come alieno rispetto alle politiche che l’Europa, i Governi nazionali e le grandi industrie oramai hanno intrapreso.
La rivoluzione “green” alle porte è paragonabile alla prima rivoluzione industriale e, è bene ribadirlo, non “sarà un pranzo di gala”, per renderla giusta dovrà essere accompagnata da una transizione sociale che ne mitighi gli effetti economici distorsivi sulla occupazione e sul lavoro. Per fare ciò è necessario avere visione strategica, programmazione e lungimiranza.
Appunto. Le grandi assenti in un Governo regionale miope ed assopito dalla “litania dei bonus”.