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Puglia, aumenta l’Irpef

“Il Tesoro ha sbagliato i calcoli dell’Irap e ci siamo trovati a dover coprire un buco che non prevedevamo di 10,8 milioni di euro. L’unica leva a disposizione che avevamo era quella di intervenire sull’addizionale Irpef”. Lo ha detto il governatore della Puglia, Nichi Vendola, riferendosi alle polemiche sull’aumento delle tasse nella sua regione. Infatti, il presidente pugliese ha disposto l’aumento dell’addizionale Irpef per il disavanzo sanitario 2010, ancora oggi scoperto per 93,6 milioni di euro.

Vendola ha sottolineato che l’aumento dell’imposta sulle persone fisiche “è stata dello 0,3% per i ceti medio bassi e dello 0,5% per quelli alti. Abbiamo sempre tentato di avere un’attenzione particolare per le fasce meno abbienti della popolazione. E’ sempre spiacevole farlo, ma era necessario”. Quanto alle polemiche interne alla coalizione che sostiene la giunta regionale, in particolare nei confronti del Pd Vendola ha aggiunto: “In ogni regione c’è una dialettica, si tratta di una fibrillazione ordinaria e non straordinaria”.

Ma la decisione del governatore pugliese ha suscitato non poche polemiche. “Abbiamo saputo che l’Irpef sarebbe aumentata solo nella riunione di maggioranza di due giorni fa”, ha detto Sergio Blasi, segretario regionale del Pd. Un tentativo, questo, di svincolarsi rispetto alla decisione di Vendola. “Su questo punto vorremmo discuterne e chiederemo un confronto. Non ci vogliamo trovare davanti a un fatto compiuto, anche se comprendiamo bene che Vendola e la giunta si sono visti costretti a tanto da numeri menzogneri del governo”, ha continuato Blasi.

Sull’argomento è intervenuto anche il ministro per i rapporti con le Regioni Raffaele Fitto, il quale contesta l’idea che l’Irpef sia stata applicata a causa di numeri sbagliati del governo nazionale. “Le favole possono essere raccontate, ma i dati sono incontrovertibili e la responsabilità è esclusivamente della Regione Puglia. Questa è una Regione i cui conti sono altamente fuori controllo come è noto. C’è un piano di rientro con il quale ci si sta confrontando tra mille difficoltà, e questo è un provvedimento obbligatorio, frutto dei risultati raggiunti dalla Regione. Il nostro atteggiamento è di collaborazione, ma penso sia opportuno evitare questo tipo di polemiche perché è evidente che la nostra regione oggi ha una situazione fuori controllo della spesa sanitaria, che ha portato ad un aumento della pressione fiscale su più fronti. Oggi i cittadini pugliesi devono sapere che solo ed esclusivamente per responsabilità della giunta regionale pagheranno l’Irpef maggiore rispetto a quella delle altre regioni», conclude Fitto.

In difesa di Vendola si schiera il presidente del consiglio regionale, Onofrio Introna, che parla di “improvviso aggravio sull’Irpef, per il quale esprimo rammarico del governo e della maggioranza. Una decisione che non nasce dalla necessità di pareggiare conti o di mettere un rattoppo a questa o a quella situazione del bilancio regionale, ma da un errore del ministero delle Finanze. E oggi, per riparare a questo errore, ci è stato imposto di restituire la somma non incassata, applicando un aggravio delle aliquote sull’Irpef che noi non volevamo applicare”. Per i pugliesi si prospetta, dunque, un futuro di ‘lacrime, sudore e sangue’, come direbbe Winston Churchill.

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