Vertenza ADI (ex ILVA), la nota di Prisciano (Fim Cisl)
Il “nulla di fatto” sembra ormai diventato una costante nel quadro generale della vertenza di Acciaierie D’Italia, la ex Ilva. La notizia appresa a mezzo stampa dell’ennesimo rinvio maturato nell’assemblea dei soci di Acciaierie D’Italia – di cui fa parte anche lo Stato con Invitalia, oltre all’attuale socio di maggioranza ArcelorMittal – non è assolutamente incoraggiante.
Ogni difficoltà può essere smussata solo attraverso una presa di posizione. Bisogna decidere, bene e ogni rinvio non giova a nessuno, specie ai lavoratori che sono l’anello debole di questa nevrotica vertenza; i meno garantiti e costretti a stringere la cinghia. Le difficoltà ci sono, tutti lo sanno. Tante soluzioni proposte, ma della risoluzione definitiva nemmeno l’ombra. Registriamo un certo pressapochismo su questa triste storia che ci portiamo dietro ormai da oltre dieci anni e che fortunatamente non ha ancora creato evidenti tensioni sociali.
A Taranto, dove sorge lo stabilimento più importante del gruppo Acciaierie D’Italia, così come negli altri siti presenti sul territorio italiano, i lavoratori diretti, insieme a quelli delle aziende degli appalti e l’intero indotto, sembrano aver perso la speranza per un futuro migliore.
Per scongiurare il baratro e superare il disaggio, quindi, la parola d’ordine è decidere. E aggiungiamo presto. Perché il tempo non è una variabile trascurabile. Si rischia un nuovo fallimento e ogni progetto lanciato rimarrà sulla carta.
Nel frattempo, in questa insostenibile attesa, occorre fornire ogni strumento di sostegno economico a tutti i lavoratori, affinché non paghino più di ogni cittadino gli effetti della crisi. Per cui, qualora il Governo intenda presentare eventuali nuovi decreti o norme, queste devono tener conto delle difficoltà di tutti i lavoratori, intervenendo con misure di sostegno economico non discriminanti. Perché per noi – e lo sottolineiamo – i lavoratori (Acciaierie D’Italia, Appalto, Indotto, Ilva in AS) sono tutti uguali e devono avere pari dignità.
Per quanto riguarda le Politiche Attive dal 2023 la Regione Puglia partirà con i corsi di formazione. Contestualmente si sta studiando un sistema per l’accesso, su base volontaria, dei cassintegrati Ilva in As ai Lavori di Pubblica Utilità, attraverso la richiesta di un emendamento proposto dalla Regione Puglia al Governo, affinché possa modificare, con l’approvazione delle due camere del parlamento, il DL 150/2015.
Anche su questo ultimo punto bisogna precisare che non è previsto il coinvolgimento di tutti i comuni della Provincia di Taranto, ma esclusivamente dell’area di crisi industriale complessa che riguarda il Comune di Taranto, Statte, Montemesola, Massafra e Crispiano.
Per quanto ci riguarda tutti i lavoratori del Bacino di Amministrazione Straordinaria devono essere coinvolti mediante auspicabili deroghe sui limiti geografici dei Comuni ionici in cui poter eventualmente prestare il servizio, tale da incentivare la partecipazione contenendo il più possibile le spese di trasporto.
Anche questa è inclusione e sostenibilità.