La giunta comunale di Matera chiede il rilancio della biblioteca provinciale
La biblioteca provinciale “Tommaso Stigliani” merita un rilancio funzionale, per non perdere un importante contenitore culturale del Materano con un patrimonio inestimabile per l’intera Regione. È quanto sostengono il sindaco di Matera, Domenico Bennardi, e l’assessore alla Cultura, Tiziana D’Oppido, alla luce della progressiva spoliazione del presidio cittadino, che si sta consumando negli ultimi mesi. “Sembra che non ci sia, al momento, un riscontro concreto della Regione Basilicata, di avviare procedure concorsuali finalizzate all’assunzione di nuovo personale bibliotecario qualificato e professionale. Data l’importanza di uno dei più importanti presidi culturali della città, l’Amministrazione comunale propone di formalizzare una intesa con la Provincia di Matera, per provare a rilanciare e gestire insieme questo contenitore culturale, sempre confidando sull’apporto della Regione per quanto attiene al personale, indispensabile a garantirne l’attività, in termini di valorizzazione del patrimonio bibliotecario, archivistico, documentale, ma anche collezionistico perché ci sono raccolte importanti e di pregio da salvaguardare e valorizzare anche per l’alto valore di attrattività culturale. Rilanciamo l’idea di un protocollo d’intesa tra Comune e Provincia per una gestione condivisa, sulle cui modalità si potrà discutere e concordare. Penso anche all’avvio di una sezione di biblioteca comunale, rispetto alla quale ci impegneremmo a reperire i fondi necessari. Il Comune di Matera, insomma, è a disposizione”.
Nei mesi scorsi, la Provincia di Matera, attraverso la sua task force per il Pnrr, ha candidato un innovativo progetto relativo alla biblioteca “Tommaso Stigliani”, con l’obiettivo di ottenere un finanziamento dall’Unione europea nell’ambito del NextGenerationEU. Il progetto candidato ha una mission: raggiungere una nuova e completa accessibilità, che contempli la rimozione delle barriere fisiche, cognitive e sensoriali, presenti sia a livello fisico che a livello di accessibilità alla lettura per utenti con difficoltà visive e cognitive.
“Da molti, troppi anni la biblioteca vive una situazione di incertezza e difficoltà -aggiunge l’assessore D’Oppido- procedendo per gironi danteschi: l’organico è ridotto ormai a un quarto di quello che sarebbe necessario, con mansioni che restano scoperte in quanto non di competenza del personale amministrativo in servizio e senza un Piano di assunzioni all’orizzonte. Alcune sezioni e fondi sono chiusi da tempo, o non sono stati mai avviati; gli orari di apertura sono ridotti, il servizio di prestiti interbibliotecari è gestito da una sola unità; mancano le garanzie finanziarie che permettano di programmare, riqualificare e rilanciare la struttura. La nostra biblioteca, avente uno dei patrimoni più estesi e prestigiosi di tutto il Sud viene così mortificata, non riuscendo a svolgere il ruolo che è chiamata a svolgere: quello di presidio culturale pubblico e luogo di aggregazione spontanea per tutti i cittadini, studenti e ricercatori che vi si recano quotidianamente per studiare, apprendere e far crescere la comunità. I più giovani, in particolare, ne escono penalizzati nel loro percorso di apprendimento, con grave danno per il territorio, che si è riscattato proprio grazie alla cultura. Assieme alla Provincia chiediamo a gran voce la ripresa delle interlocuzioni con la Regione, che non può restare indifferente e in silenzio davanti a una situazione così grave. Riprendiamo con urgenza il dialogo e ragioniamo sulle varie possibilità di soluzione, che sia stavolta risolutiva per la biblioteca”.