L’Ecomuseo della Siritide entra nella Rete degli Ecomuseo Italiani
L’Ecomuseo della Siritide entra a far parte della Rete Nazionale degli Ecomuseo Italiani condividendo il Manifesto Strategico degli Ecomusei. La struttura lucana, insieme agli altri Ecomusei Italiani, si impegna a promuovere ulteriormente gli obiettivi di salvaguardia, cura, valorizzazione e accesso al paesaggio e al patrimonio naturale e culturale, materiale e immateriale, e il loro ruolo per lo sviluppo ambientale, sociale ed economico delle comunità, il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU per lo Sviluppo Sostenibile e la giustizia climatica.
L’area geografica di competenza dell’Ecomuseo della Siritide abbraccia il territorio dei comuni di San Giorgio Lucano, Valsinni, Colobraro, Tursi, Rotondella, Nova Siri, Policoro, Scanzano J. e Montalbano J. 9 comuni per una superficie di circa 703 chilometri quadrati che lo rendono tra i più vasti d’Italia.
“L’adesione alla Rete Nazionale rafforza e permette un costante scambio di relazioni, esperienze e buone pratiche replicabili sul nostro territorio di azione. Operiamo in un’area ricca di storia, vogliamo realizzare un museo diffuso in grado di mettere in risalto le meraviglie culturali e naturali della Siritide e avviare processi di patrimonializzazione dei saperi tramandati oralmente da generazioni, bene immateriale che il passare del tempo e l’avvento della “modernità” sta corrodendo in un processo lento ma costante. Le persone costituiscono il patrimonio “primario e sensibile” dell’ecomuseo, da cui derivano le azioni e la creazione del senso di appartenenza al territorio”, ha detto Rudy Marranchelli promotore dell’Ecomuseo della Siritide.