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Aree protette di Basilicata, sabato a Latronico un “momento pubblico di discussione”

Sabato 29 aprile alle ore 17.30, al MULA+ Museo e Biblioteca di Latronico, il CEAS Il CIELO DI INDRA organizza un momento pubblico per informare e discutere sulla fruizione consapevole delle aree protette della Basilicata, con un primo focus su Monte Alpi. Lo farà insieme ad Antonella Logiurato, responsabile Ufficio parchi biodiversità e tutela della natura della Regione Basilicata, a Maria Luisa Ronconi, professoressa ordinaria di Geografia dell’UNICAL e componente del direttivo dell’Ente Parco Nazionale del Pollino, a Cristina Potenza, Tenente Colonnello comandante del reparto Carabinieri del Parco Nazionale del Pollino, a Valentina Viola, Presidente f.f. dell’Ente Parco Nazionale del Pollino e a Cosimo Latronico, Assessore Regionale all’Ambiente Territorio Energia della Regione Basilicata.
L’obiettivo dell’incontro è svelare le peculiarità del territorio così come le ragioni che hanno portato a classificare Monte Alpi come area SIC, ZPS e a includerlo, in quanto ricadente nel Parco nazionale del Pollino, nella rete mondiale dei Geoparchi. “ A 30 anni dall’istituzione dell’Ente Parco nazionale del Pollino si sente la necessità di rafforzare le conoscenze e di sensibilizzare chi abita questi territori di grande pregio e, da
questa conoscenza approfondita, far derivare una fruizione più attenta e consapevole. Fruire consapevolmente di un territorio vuol dire capirne il valore e cogliere il fine ultimo delle regole che lo tutelano ” dichiara l’assessore regionale Cosimo Latronico.
Ogni fruizione (compatibile con la conservazione) ha dentro di sé il problema del limite dato dall’eredità materiale e identitaria su cui agisce. Ma non appena si pronuncia la parola limite, oggi, il pensiero va alla privazione, alla rinuncia, al vincolo e ciò suscita reazioni negative. Al massimo riusciamo ad accettarlo se pensiamo alla nostra sicurezza: agire in modo da non chiedere troppo a sé stessi e alla natura per non incorrere in pericoli. Limite invece significa tenere conto degli equilibri naturali, oggi completamente stravolti, della ricchezza di biodiversità compromessa, delle altre specie, del fatto, insomma, che non siamo i soli (e nemmeno i più numerosi) ad abitare questo pianeta e che la nostra stessa sopravvivenza dipende da quanto saremo in grado di ristabilire in parte quegli equilibri. Da ciò l’esigenza di proteggere, anche a nostro vantaggio, alcune aree dall’azione umana. Le aree protette sono siti di eccezionale valore da un punto di vista naturale e culturale, la cui conservazione è ritenuta rilevante per la comunità.
Ogni paese aspira a diventare attrattivo dal punto di vista turistico perché ciò significa ricadute economiche e forza lavoro. Tralasciando il fatto che non tutti i luoghi possiedono le caratteristiche per attrarre turisti, in alcuni casi specifici, come quello del Monte Alpi, area SIC E ZPS, è il caso di riabilitare il concetto di limite, abbandonato da tempo, e di pensare a un tipo di fruizione in sintonia con l’idea di ecoturismo e benessere, tradotti in comportamenti adeguati.

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