Sospeso da gennaio il servizio mensa per il personale di polizia penitenziaria presso la casa circondariale di Matera
Dal 9 gennaio è sospeso il servizio mensa per il personale di polizia penitenziaria presso la casa circondariale di Matera. Il servizio era svolto in appalto esterno dall’azienda CDS di Altamura, componente di un’associazione temporanea di imprese costituita da 3 società, aggiudicataria dell’appalto relativo ai lotti di Puglia e Basilicata.
La CDS onlus, che gestiva il servizio mensa presso le case circondariali della Basilicata, già negli ultimi mesi del 2022 aveva iniziato a mostrare qualche sofferenza dal punto di vista economico, tanto che ritardava il pagamento degli stipendi e riduceva sempre più l’approvvigionamento delle derrate alimentari. La stessa aveva anche più volte provato a rinegoziare il canone con il PRAP di Puglia e Basilicata, in considerazione dell’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari. Purtroppo un’intesa, da questo punto di vista, non è stata trovata e la società ha deciso di rinunciare al contratto in favore dell’azienda capofila dell’ATI, la PASTORE s.r.l. Poiché i termini contrattuali rimanevano invariati, la Pastore ha dovuto individuare alternative per rientrare nei costi, proponendo alle 3 lavoratrici presenti in cucina nuovi contratti con una riduzione del 50% delle ore di lavoro (da 24 a 12 ore settimanali e da 18 a 9 ore settimanali).
Nel corso dell’incontro tenutosi presso l’Ispettorato Territoriale del lavoro della Basilicata, alla presenza di rappresentanti sia del PRAP che dall’amministrazione della casa circondariale, la FILCAMS CGIL ha accertato che la riduzione delle ore di lavoro non era giustificata, visto che il numero dei pasti da preparare e da somministrare rimaneva invariato, ed ha, inoltre, rappresentato che la sede della mensa presentava
importanti problemi strutturali ed attrezzature obsolete (tanto che le lavoratrici, nel corso dei 20 anni di servizio, hanno dovuto acquistare di tasca propria pentole ed elettrodomestici). L’incontro è terminato con un mancato accordo e una perdita di salario per le lavoratrici.
Nel frattempo sono passati 4 mesi e non vi è stato alcun intervento risolutivo né da parte dell’Amministrazione della casa circondariale né da parte del PRAP e il personale di polizia penitenziaria continua a veder violato un proprio diritto contrattuale, violazione che si aggiunge alle altre problematiche presenti come la carenza di personale che costringe a turni di lavoro massacranti. Per questo è inammissibile che in un ambiente già particolarmente complesso come quello carcerario, gli agenti di polizia penitenziaria siano costretti ad affrontare ulteriori disagi a causa dell’assenza del servizio mensa e a fronteggiare la situazione con pasti di fortuna.
FP e FILCAMS CGIL di Matera chiedono di mettere in atto tutte le azioni necessarie per la riapertura del servizio, nell’interesse del personale penitenziario e delle lavoratrici addette al servizio di refezione.
La Segretaria Generale FILCAMS CGIL Marcella Conese
Il Segretario Generale FP CGIL Massimo Cristallo