Sala stampa del comune di Matera, perchè Arrigoni?
Premesso che:
• Ci sono cose che la politica dovrebbe condividere in senso ampio e partecipato specie in quelle che riguardano la città, con convergenze politiche e pensieri liberi, assistito da ogni componente della società e della politica, svincolata da fazioni e litigiosità;
• Che sugli aspetti di grande importanza, per i quali ci si dovrebbe fermare e meditare, specie quando queste riguardano le cose di tutti, della comunità, dove le idee contrapposte dovrebbero essere superate, da concetti privi di barriere e posizioni ideologiche;
• Che in dispregio di tutto ciò, condividendo tra pochi intimi, riflessioni e questioni che poco si comprendono, si è titolata la sala stampa, a Vittorio Arrigoni, reporter del Manifesto. Uno spazio della casa del cittadino, in tutta fretta ha avuto la sua targa. Senza adesioni con la politica, senza affrontare il benché minimo dibattito, men che meno discutere sull’opportunità in commissioni o consiglio,
• Che tale decisione è stata condivisa senza la partecipazione delle parti politiche, né interrogate, né informate, e come spesso accade, viene posto il veto politico anche su questioni facilmente condivisibili;
• Che in linea di principio si può anche approvare un pensiero sì nobile, con considerazioni e motivazioni che, supportano semplicemente determinati aspetti che, se ricondotti al ricordo di Arrigoni, certamente andrebbero anche condivisi;
• Quindi ad esser chiari, si chiede di metter da parte il merito che non lo si discute, ma si tratta di osservare il metodo;
• Tuttavia non si può far a meno di esaminare che questi nulla centra con la città, nulla ha a che fare con il municipio, luogo di gestione della cosa pubblica e fermento della politica.
• Proprio per tale ultimo appunto, la titolazione potrebbe assumere una connotazione poco chiara e politicamente orientata, soprattutto perché la nostra città, nella sua essenza, non manca di nomi illustri; non pochi cittadini, di nobili ideali e principi, ci hanno da poco lasciato. Grandi in ogni settore, anche nella politica di sinistra e del giornalismo e che a questo, hanno dedicato la loro vita. Penso ad esempio al grande Raffaele Giuralongo, morto più di un anno fa: eletto consigliere comunale, poi parlamentare nelle file del PCI, giornalista in varie testate, eccelso politico, insegnante e preside a Matera, professore universitario a Bari, a lui si deve la legge 771 sui Sassi; oppure a coloro che hanno avuto cura e conservazione del patrimonio civico e che, oggi grazie a loro ritroviamo. Uno tra tanti il naturalista Mario Tommaselli, morto appena da qualche mese: fondatore del circolo culturale La Scaletta, primo presidente di Italia Nostra e del WWF, precursore dell’ambientalismo in Basilicata, a lui si deve la valorizzazione e conservazione delle chiese rupestri;
• Consapevole di non far discorsi graditi, affermo che chi ha a cuore la gestione della città, dovrebbe fare scelte ponderate e orientare simili selezioni, in primo luogo, in coloro che hanno degnamente calpestato questo suolo, edificato cultura e ingegno, che sono stati monito e punto di riferimento per ogni cittadino, soprattutto a costoro va indirizzato il merito ed il ricordo.
• Matera città della pace, dovrebbe avere protagonisti innalzati a ben più partecipati e visibili impegni di vita vissuta tra questa gente, perché il ricordo non sia solo limitato a quanto fatto per altri, ma a quanto fatto qui, per la nostra gente.
ciò premesso si interrogano Il Sindaco e la Giunta per sapere:
– Quali sono stati i presupposti, le motivazioni, per titolare la sala stampa del comune a Vittorio Arrigoni;
– Quali aspetti lega la vita di Arrigoni alla città di Matera.
Adriano Pedicini (Consigliere Comunale Matera)