Lettera aperta di Genitori Tarantini al ministro Raffaele Fitto
Ministro Raffaele Fitto,
l’atto più nobile, in politica, è “usare” la propria carica pubblica nell’interesse della comunità e delle prossime generazioni. Ma sembra esattamente il contrario di quanto da lei dimostrato con il suo emendamento inserito nel “Decreto infrazioni” (che titolo infelice!), del quale ha voluto scrivere una pagina non certo edificante.
Uno Stato italiano prono davanti alla grande industria; che concede, negando le disposizioni dei Tribunali, il permesso di svolgere attività illegali; che realizza una sorta di “discriminazione ad personam” tra sindaci dei comuni di questa democratica repubblica, limitando i poteri di un solo sindaco (quello di Taranto) rispetto agli altri (un incostituzionale “ius singulare”?). Andando in fondo, uno Stato che procurerà tante altre malattie e morti, in particolare tra i bambini, vittime di uno strano modo di intendere la politica.
“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”, recita l’art. 32 della Costituzione. Non c’è bisogno di un insegnante di madrelingua per capire il significato di tale articolo. Abbiamo, comunque, sottolineato alcune parole che compongono questa frase per spiegarle che il verbo “tutelare”, l’aggettivo “fondamentale” e le tre parole finali (“interesse della collettività”) sembrano “latitanti” nel suo emendamento inserito nell’immorale decreto del suo governo.
E dov’è finito l’art. 9 della Costituzione, modificato non più di un anno e mezzo fa? Vogliamo ricordarglielo: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”. Anche qui, onorevole, si ripropone più volte il verbo “tutelare”, e si arriva a considerare l’interesse delle future generazioni (fortemente minacciate dal suo emendamento, al pari della biodiversità, degli ecosistemi e degli animali), imponendo alla Repubblica, in tutte le sue articolazioni, un immediato ruolo attivo e proattivo.
Ministro Raffaele Fitto, non dimentichi l’art 41, anch’esso modificato a febbraio del 2022: “L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”.
La nostra storia, quella che ha visto Taranto e la sua provincia maltrattate e offese da tutti i governi degli ultimi dieci anni, è costellata di morti innocenti ed evitabili. Vuole che proseguano anche grazie alle sue scelte e ai suoi emendamenti? Non è accettabile, in quanto disumano, tale modo di gestire la cosa pubblica. Non è sopportabile considerare l’acciaio più prezioso della salute o della stessa vita dei cittadini. E’ assolutamente censurabile il comportamento di un governo che si presentava “diverso dai precedenti”, e che valutiamo, sì, diverso, ma in senso peggiorativo.
Di quanto succederà a Taranto, ministro Fitto, lei sarà altamente responsabile.
Associazione Genitori tarantini