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SIN di Tito e Valbasento, imminente l’avvio delle azioni progettuali di sorveglianza sanitaria attiva sulla popolazione

Entro il 30 novembre di quest’anno si avvieranno le fasi operative del progetto “Messa a punto e valutazione di efficacia di interventi di prevenzione primaria e secondaria per ridurre l’impatto sanitario delle patologie, attribuibili all’ambiente, e le diseguaglianze sociali”, Sviluppo e implementazione di due specifici programmi operativi pilota per la definizione di modelli di intervento integrato salute-ambiente-clima in siti contaminati selezionati di interesse nazionale, che riguarderanno il sito Sin di Tito e quello della Val Basento.
È questo quanto emerso durante l’incontro convocato dal capo di gabinetto della Regione Basilicata. Michele Busciolano, a cui hanno preso parte gli assessori regionali Francesco Fanelli e Cosimo Latronico, accompagnati dai dirigenti dipartimentali Donato Del Corso e Roberto Tricomi ed i dirigenti di Arpab Donato Ramunno, Achille Palma, Rosanna Cifarelli e Lucia Summa in cui sono state illustrati gli obiettivi, le fasi e le tempistiche del progetto ministeriale ed è stata fatto un aggiornamento circa il progetto Lucas curato dalla Regione Basilicata.
“Apprendiamo con soddisfazione – sottolinea il sindaco di Tito, Graziano Scavone – l’imminente avvio delle azioni progettuali che prevedono per la durata di due anni la sorveglianza sanitaria attiva su un campione composto da un decimo della popolazione interessata oltre ad attività di studi, monitoraggio e controllo sulla catena alimentare e sugli animali. È necessario che le attività di indagine epidemiologica, finalizzata a restituire un quadro puntuale delle condizioni di salute delle popolazioni locali che risiedono nei territori individuati come Siti di Interesse nazionale per l’inquinamento, vengano realizzate quanto prima”.
“Da tempo – aggiunge Scavone – è stato chiesto alla Regione Basilicata di rivolgere un’attenzione particolare alle aree Sin. Ed oggi apprendiamo con favore che grazie al Piano di Investimenti Complementari curato dal Ministero della Salute, che vede la Regione Puglia come soggetto capofila per questa linea di investimento, finalmente verranno eseguite attività di sorveglianza sanitaria con una tempistica chiara e puntuale. Durante l’incontro è stato richiesto dai Sindaci dei siti Sin alla Regione Basilicata di fornire una tempistica altrettanto puntuale del progetto “Lucas”, che prevede ulteriori attività di indagine sanitaria ed ambientale sull’intero territorio regionale, sottolineando che sono trascorsi oltre due anni da quando furono presentati gli obiettivi del progetto Lucas e che pertanto, viste le situazioni ambientali in essere da oltre venti anni ed i ritardi nelle attuazione delle bonifiche nelle aree Sin, è doveroso da parte degli enti locali promuovere ogni attività utile ad approfondire e analizzare in maniera seria e scientificamente rigorosa le eventuali correlazioni tra patologie fisiche e
contesto ambientale. Inoltre ho nuovamente reiterato la richiesta ai dirigenti di Arpab presenti di posizionare una centralina fissa per il monitoraggio ed il controllo della qualità dell’aria nella zona industriale di Tito”.
“Dobbiamo avviare rapidamente – conclude il sindaco di Tito – una nuova fase conoscitiva dello stato di salute del nostro territorio a tutela dei cittadini, dei lavoratori e delle imprese che su di esso insistono ed operano. Per farlo è necessario che la Regione Basilicata promuova uno sforzo corale attraverso il coinvolgimento organizzativo di tutti gli enti locali impegnati nella tutela della salute e salvaguardia
dell’ambiente”.

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