Inaugurata a Roma la mostra su Rocco Scotellaro
Si è inaugurata oggi, alla Galleria Nazionale di Roma la mostra E LA MIA PATRIA È DOVE L’ERBA TREMA 45 artisti d’oggi rileggono l’opera di Rocco Scotellaro a cura di Giuseppe Appella promosse da Regione e APT Basilicata con il patrocinio del Comune di Tricarico e della Fondazione Matera Basilicata 2019.
La mostra, a cura di Giuseppe Appella, accoglie 45 artisti di sette generazioni: Carlo Lorenzetti, Ruggero Savinio, Mario Raciti, Giuseppe Pirozzi, Paolo Icaro, Giulia Napoleone, Claudio Verna, Emilio Isgrò, Mario Cresci, Assadour, Giancarlo Limoni, Mimmo Paladino, Stefano Di Stasio, Sandro Sanna, Ernesto Porcari, Gregorio Botta, Giuseppe Modica, Giuliano Giuliani, Nunzio, Lucilla Catania, Roberto Almagno, Claudio Palmieri, Giovanna Bolognini, Giuseppe Salvatori, Gianni Dessì, Marco Tirelli, Felice Levini, Enrico Pulsoni, Salvatore Cuschera, Andrea Fogli, Franco Fanelli, Giuseppe Caccavale, Elvio Chiricozzi, Elisabetta Benassi, Giuseppe Capitano, Ciro Vitale, Giuseppe Ciracì, Pierpaolo Lista, Francesco Arena, Alberto Gianfreda, Laura Paoletti, Ilaria Gasparroni, Antonio Della Guardia, Veronica Bisesti, Ado Brandimarte.
Nel corso della preview riservata alla stampa sono intervenuti la direttrice della Galleria, Cristiana Collu, il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, il direttore generale di Apt Basilicata, Antonio Nicoletti, oltre al curatore, Appella, e agli artisti. Qui di seguito le loro dichiarazioni.
Laura Collu
Fabbrichiamo ricordi. Il poeta invece li crea. Rocco Scotellaro ha avuto una vita breve ma intensa, forse perché, come lui stesso ha scritto, aveva capito “fin troppo gli anni e i giorni e le ore”, e ne ha cesellato molti. Nelle sue parole politiche, sentimentali, sinestetiche ha incastonato pensieri che profumano di rosmarino. Passando dalle parti del cuore, quello sul quale teneva la mano mentre camminava (“a forza potrebbero rubarlo”, diceva), ha restituito la sua integrità di uomo che ha amato molto e compreso troppo. La sua è stata una lucidità paterna, paziente, accogliente. Un uomo forte e saldo che ha contemplato la notte e le sue costellazioni di fiori di mandorlo.
Notti piene di speranza e di certezze sulla bellezza fragile ma assoluta del mondo e di una terra dalla quale imparare tutto, mentre le radici si avvinghiano e le fronde sono mosse dal vento.
Il ricordo di Rocco Scotellaro alla Galleria Nazionale, si moltiplica per 45, tanti sono gli artisti chiamati a restituire un’opera suggerita dall’esperienza della lettura della sua parola poetica, rinnovato testimone da affidare alle generazioni che verranno.
Vito Bardi
Quella di oggi rappresenta un’altra importante tappa del viaggio intrapreso dalla Regione Basilicata per celebrare autorevolmente i cento anni dalla nascita di una personalità ricca e complessa come quella del sindaco poeta di Tricarico, Rocco Scotellaro.
Desidero innanzitutto ringraziare la dottoressa Cristiana Collu, direttrice della Galleria Nazionale, per aver accolto con disponibilità e grande professionalità la nostra richiesta di poter ospitare questa esposizione in un luogo tanto prestigioso come questo.
E ovviamente ringrazio il curatore, Giuseppe Appella, per aver pensato e realizzato questa esposizione coinvolgendo 45 artisti di livello nazionale e internazionale, che hanno realizzato le loro opere facendosi ispirare dai versi di Scotellaro.
Con l’interpretazione dei 45 artisti, cui va un plauso speciale per aver fornito la loro opera in questo progetto ambizioso e sfidante, questa mostra arricchisce ulteriormente la figura di Rocco Scotellaro. Attraverso le diverse forme della creatività artistica e i suoi molteplici linguaggi, possiamo infatti leggere ed esplorare più in profondità e senza schemi e pregiudizi l’anima di questo figlio della Basilicata, e il suo originale sguardo sul mondo, non solo su quello contadino, ma anche sul mondo della cultura in generale.
Stiamo vivendo quest’anno di celebrazioni tra studi scientifici e conferenze di altissimo livello grazie a un comitato scientifico coordinato da Franco Vitelli e composto dalle altissime competenze di Giulia Dell’Aquila, Sebastiano Martelli, Goffredo Fofi, oltre che dello stesso Giuseppe Appella. Voglio ringraziare anche loro, per il grande lavoro che stanno facendo, mobilitando e mettendo insieme studiosi, tesi e conoscenze di un tale livello come forse non era mai accaduto dal convegno di Matera del 1955. Un grande lavoro, che avrà un seguito duraturo e una portata divulgativa importante grazie alle pubblicazioni che saranno realizzate.
Ma la mostra di oggi ci offre un’ulteriore lettura della personalità di Scotellaro perché si misura non con la scienza ma con lo spirito, non con la testa, ma con il cuore. E guardando queste opere ci è ancora più facile comprendere la straordinaria attualità di Scotellaro, la sua storia, il suo approccio alla vita. Sarà bello ed emozionante navigare tra queste opere, in questo tempio della cultura contemporanea, facendosi trasportare dallo spirito che ha guidato questi 45 straordinari artisti.
Ringrazio, infine, il Comune di Tricarico, la Fondazione Matera Basilicata 2019 e in particolare l’APT, con il direttore Antonio Nicoletti e tutto lo staff per l’impegno profuso anche in questa circostanza, al fine di rileggere, riscoprire e valorizzare uno dei figli più autorevoli della nostra Basilicata.
Antonio Nicoletti
“Siamo molto orgogliosi di aver portato in una delle istituzioni culturali più importanti in Italia come la Galleria Nazionale di Roma un grande poeta e scrittore come Rocco Scotellaro. I 45 artisti individuati dal curatore.della.mostra, Giuseppe Appella, sono riusciti, ciascuno con un proprio linguaggio e con una forte identità artistica riconosciuta a livello nazionale e internazionale, a cogliere e interpretare l’opera di Scotellaro aiutandoci a conoscere in modo ancora più profondo l’uomo, il poeta, il sindaco”.