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Doppio appuntamento a Matera col Festival Duni nel Ponte di Ognissanti

La XXIV Edizione del Festival Duni supera la boa di metà percorso con due appuntamenti come sempre inconsueti ed accattivanti nei giorni a cavallo con Ognissanti. Domenica 29 ottobre alle 20:30 nella chiesa di San Giovanni Battista a Matera, a ingresso libero, si esibiranno il soprano Maria Cristina Kiehr e il vihuelista Ariel Abramovic in un programma di musiche di autori spagnoli ed europei del Cinquecento costruito nell’ambito del progetto “Imaginario: da un libro de música de vihuela”, mentre mercoledì 1° novembre alle 20:30 Palazzo Viceconte ospiterà il “Concerto barocco napoletano” con musiche di Alessandro Scarlatti e Giovanni Battista Pergolesi eseguite dall’Orchestra Barocca del Festival Duni, Direttore e violino solista Francesco D’Orazio. 

“Il tema del canto antico, riesaminato dalla originale prospettiva meridionale, alla base di questa edizione del Festival torna a proporre due appuntamenti particolarmente originali e stimolanti. La vihuela, strumento tipico del Rinascimento spagnolo che avevamo già incontrato nelle mani della specialista John Griffiths, è questa volta chiamata ad accompagnare la voce di una delle più straordinarie ed apprezzate cantanti specialiste a livello internazionale, l’argentina María Cristina Kiehr, in duo con Ariel Abramovich tra i grandi virtuosi dello strumento. La loro idea è di ricostruire un immaginario libro perduto del Cinquecento con brani che ben potrebbero figurare in una simile raccolta, tratti dai capolavori della polifonia del tempo ridotta nella versione a voce e vihuela che i libri realmente sopravvissuti ci tramandano” spiega Dinko Fabris, direttore artistico, che continua “L’Orchestra Barocca del Festival Duni è una degli organismi di punta prodotti dal Festival Duni, creata negli scorsi anni per l’esecuzione di opere inedite del compositore materano Egidio Duni, e quest’anno compie un salto di qualità affidata alla competente direzione del violinista virtuoso e specialista di musica barocca Francesco D’Orazio. Le composizioni di due protagonisti della cosiddetta “scuola napoletana” del Settecento, contemporanei quindi di Duni, dimostrano la versatilità dell’organismo che più avanti nella Stagione vedremo impegnato in un programma vivaldiano. Il Festival si pone dunque anche come eccellenza nella produzione di giovani talenti locali e non solo come convettore dei più grandi musicisti specialisti a livello internazionale”.

Domenica 29 ottobre Armonia Concertada, il duo composto da Kiehr e Abramovich, proporrà un repertorio “immaginario” appunto, dedicato ai compositori e agli interpreti della vihuela, strumento a corde molto diffuso nella Spagna del XVI secolo che ha rischiato di rimanere dimenticato sia a causa dei pochissimi esemplari originali arrivati sino a noi, sia a causa della specializzazione richiesta dalla musica scritta nella notazione chiamata “intavolatura”.  La storia di questo strumento a corse vede una grande diffusione della sua musica sia a corte che nelle strade. Come scrive lo specialista John Griffiths, si conoscono i nomi di circa 150 violeros attivi in Spagna nel XVI secolo ed è possibile stimare che fossero stati costruiti in quel periodo circa 20.000 strumenti ma solo un paio di strumenti di eccezionale bellezza o fattura sono stati curati e conservati nei secoli e ad oggi esistono solo cinque o sei vihuele originali in tutto il mondo, mentre il repertorio sopravvissuto in sette libri a stampa e alcuni manoscritti ha conservato un totale di quasi 750 composizioni. La proposta molto originale del duo Armonia Concertada è quella di immaginare un nuovo canzoniere per voce e vihuela, non esistente ma credibile perché basato su un repertorio che  prende come punto di partenza i veri libri di vihuela sopravvissuti. Sono stati quindi presi alcuni brani molto famosi all’epoca di autori spagnoli ed europei, scritti in originale in polifonia, e trasformati in versioni per voce sola e vihuela, creando così un’antologia che presenta in una varietà di combinazioni di strumentali e vocali e che offre un’esperienza di ascolto sì immaginaria che fonde il reale e l’immaginario senza una linea di demarcazione distinguibile.

Mercoledì 1° ottobre sarà protagonista l’Orchestra Barocca del Festival Duni, creata nel 2019 per l’esecuzione al Festival di un’opera inedita di Egidio Duni, cresciuta nel tempo e sempre più in grado  di produrre concerti e spettacoli storicamente informati con giovani talenti locali.  L’orchestra proporrà un “Concerto Barocco Napoletano” con musiche di Scarlatti e Pergolesi, un omaggio al prezioso e unico patrimonio della celebre “Scuola Musicale Napoletana”, quando Napoli era un grande capitale europea e forse “la” capitale della musica. I due compositori scelti divennero parte del mito stesso europeo della musica napoletana: Alessandro Scarlatti (1660-1725) in quanto primo dei compositori attivi a Napoli ad imporsi a livello europeo come il massimo operista vivente, e dopo di lui Giovan Battista Pergolesi (1710-1736), morto a soli 26 anni, come incarnazione di quel mito con composizioni ancora oggi considerate tra le più importanti di quel secolo.  

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