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Focus Basilicata: L’ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti sospende l’accesso alle cure per i pazienti lucani

Si prospetta un futuro grigio scuro per la sanità in  Basilicata. Se fino a ieri il problema era andare fuori regione per curarsi, ora non sarà più possibile. Infatti, l’ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti ha deciso di sospendere le attività di cura per i cittadini di Basilicata, a causa del superamento del tetto di spesa, si è davvero toccato il fondo. A dare il colpo di grazia alla sanità lucana, ormai in ginocchio da anni a causa della fallimentare “mala gestio” del governo regionale di centro destra, arriva lo stop che riguarda prestazioni di ricovero, day service e specialistica ambulatoriale, con un provvedimento retroattivo, ovvero che vale anche per le visite già prenotate. Ma ciò che indigna di più è la malafede dell’assessore lucano alla Salute Francesco Fanelli, che dichiara, sapendo di mentire, la presenza di un impegno di 9,6 milioni di euro per il 2023 per l’abbattimento delle liste di attesa, anche grazie all’utilizzo di prestazioni erogate dal “privato accreditato”, mentre è noto a tutti che le strutture accreditate attendono da mesi di incassare le somme per prestazioni già erogate. Che si tratti di spot da campagna elettorale anticipata? Allora diverte che il centro destra stia giocando a perdere, già spaccato con le recenti dimissioni di Donatella Merra da assessore alle infrastrutture e con le palesi inadeguatezze dell’ assessorato alla sanità guidato da Francesco Fanelli, che invitiamo a riflettere seriamente sul possibile scenario nefasto che si potrebbe presentare nelle prossime settimane. Con lo stop del Miulli, infatti, le liste di attesa, già insostenibili oggi, sono destinate ad allungarsi ancora di più. Quello che si rischia in Basilicata è un collasso senza precedenti per la Sanità lucana se non vengono adottati provvedimenti immediati. Siamo costretti a ribadire, ancora una volta, e a denunciare la situazione disastrosa in cui versa l’ospedale di Matera, presidio che va immediatamente potenziato con figure sanitarie indispensabili quali medici, infermieri e O.S.S., risorse attualmente carenti e che costringono gli operatori sanitari in servizio a turni massacranti e al limite della sopportazione fisica per sopperire alle richieste di intervento urgente ed emergenziale. Da Via Verrastro, finora solo tanti annunci e nessun atto concreto, salvo qualche assunzione di impiegati amministrativi. L’auspicio è che, almeno sul tanto atteso finale di legislatura, la giunta Bardi abbia finalmente uno slancio di coraggio e di umiltà e si dimetta, liberando la terra lucana, in ostaggio da cinque anni di personaggi incapaci e irresponsabili, riconsegnando a questa terra parvenze di civiltà e dignità.

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