La Polizia di Stato di Matera in piazza Vittorio Veneto per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne
Ieri la Polizia di Stato di Matera, in Piazza Vittorio Veneto, ha rinnovato il proprio impegno nella lotta contro la violenza sulle donne. Come ogni anno, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la Questura di Matera ha allestito un “punto di contatto avanzato”, per fornire informazioni a cittadini, ma anche per ascoltare e aiutare le donne vittime di violenza e atti persecutori.
L’iniziativa si inserisce nella campagna del Dipartimento della Pubblica Sicurezza “Questo non è amore”, che ha promosso in tutta Italia numerose iniziative, tutte volte a sensibilizzare la società sulla attuale condizione della donna e a diffondere, attraverso l’informazione e la prevenzione, la cultura del rispetto e della consapevolezza.
Donne, uomini, giovani, anziani, famiglie hanno così incontrato funzionari e agenti della Polizia di Stato, che hanno distribuito il nuovo opuscolo realizzato dalla Direzione Centrale Anticrimine dal titolo “Questo non è amore” che, oltre a storie vere e testimonianze, contiene informazioni aggiornate sul fenomeno e sugli strumenti a cui le vittime possono ricorrere, come ad esempio l’ammonimento del Questore, previsto sia per episodi di stalking sia di violenza domestica, qualora non si intenda avviare un procedimento penale.
L’opuscolo 2023, che è disponibile anche presso tutti gli uffici della Questura che hanno contatti con il pubblico (Ufficio Denunce, Ufficio Immigrazione, Ufficio Passaporti, Ufficio Licenze), ha dunque l’obiettivo di poter dare, a chi legge, il coraggio e la capacità di consigliare o chiedere aiuto, proprio partendo da storie vissute da alcune vittime di violenza di genere.
Nel 2023, ogni giorno in Italia, 85 donne sono state vittime di reato. Nel solo primo semestre, sono state 59 le donne vittime di omicidio volontario. Uno strumento amministrativo fondamentale a disposizione del Questore è l’ammonimento, che dà modo di incidere in modo rapido sulla pericolosità delle persone, in situazioni di violenza domestica o di atti persecutori. Con l’ammonimento, il Questore può incidere sul rischio di recidiva, evitando che quei comportamenti si ripetano e che, possano sfociare, secondo quello che si definisce “ciclo della violenza”, nella soppressione fisica della donna.
Per quanto concerne gli ammonimenti per stalking e violenza domestica, in questa provincia si registra una riduzione dei casi rispetto all’anno precedente: dall’inizio dell’anno in corso sono stati comminati 4 provvedimenti (lo stesso dato del 2021), a fronte dei 6 disposti nel 2022. Si può comunque affermare che c’è una maggiore disponibilità delle donne rispetto al passato a non tenere nascoste le violenze di cui sono vittime, rivolgendosi agli uffici di polizia. Anche se bisogna continuare a sensibilizzare le donne e non solo, obiettivo di questa campagna di informazione.
Rivolgersi alle Forze dell’ordine o contattare la rete nazionale antiviolenza tramite il numero 1522 è fondamentale per poter uscire efficacemente dalla spirale di violenza, fisica e psicologica, di cui si è vittime.
Inoltre, oggi il Questore Emma Ivagnes e il Comandante provinciale dei Carabinieri di Matera hanno sottoscritto con il Comune di Matera il V Addendum del protocollo d’intesa “Rete donna” (protocollo già sottoscritto), che ha lo scopo di individuare procedure e strategie condivise, finalizzate alla prevenzione e al contrasto della violenza di genere, come per esempio organizzare corsi specifici di formazione interforze.
Infine, il Commissario della Polizia di Stato Salvatore D’Elia del Commissariato di Pisticci ha incontrato questa mattina gli studenti dell’Istituto di istruzione secondaria superiore “Carlo Levi” di Tricarico, riuniti in assemblea d’istituto, per trattare proprio il tema del femminicidio e della violenza sulle donne.
Si coglie l’occasione, da ultimo, per ricordare che gli episodi di violenza domestica possono essere segnalati anche attraverso l’App della Polizia di Stato YOUPOL, inviando segnalazioni (video, audio, immagini e testo). Di recente, l’applicativo è stato implementato nelle funzionalità, così da permettere una maggiore interazione tra la sala operativa della Questura e il segnalante. Le vittime di violenza di genere possono anche nascondere l’attività svolta con l’App, in modo tale da non rischiare di essere scoperte se qualcuno si impossessa del loro dispositivo elettronico per “curiosare”