Ancora sangue sulle strade durante le festività natalizie
Sono anni che le statistiche forniscono dati impietosi sugli incidenti stradali: essi sono la prima causa di morte tra i giovani dai 18 ai 29 anni. Nei giorni scorsi altri quattro giovani, due a Taranto, hanno perso la vita.
Quando è stata abbassata la soglia della maggiore età da 21 a 18 anni, non ci si è resi conto di una evidenza fondamentale: prima si maturava molto prima, è sufficiente osservare la foto di un diciottenne di cinquant’anni addietro e di uno di oggi per rendersene conto. Quindi prima si diventava realmente adulti presto, ma si diventava maggiorenni a 21 anni, oggi si matura più tardi ma si diventa maggiorenni a 18 anni.
Con il nuovo codice della strada si ritorna ai 21 anni, ma soltanto per la guida delle auto di grossa cilindrata.
Nel 2022 c’è stato un aumento degli incidenti stradali di oltre il 7% ( 65.852 nel 2021, 70.554 nel 2022). I morti sono stati circa 3.000 e i feriti oltre 200.000.
Le attuali norme del Codice della Strada risalgono al decreto legislativo del 30 aprile 1992, n. 285.
Tutti gli “scienziati” che in circa trent’anni hanno popolato il parlamento, possibile che non si siano resi conto che quelle norme erano assolutamente inadeguate, ad assicurare un minimo di sicurezza a chi si mette alla guida di un’auto?
Il nuovo codice della strada dovrebbe entrare in vigore quando verrà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Se ne parla dunque, se tutto va bene, agli inizi del nuovo anno.
Ma cosa prevede? I cambiamenti più importanti rispetto ad oggi riguardano: l’inasprimento delle sanzioni per chi guida in stato di ebbrezza, una modifica in senso restrittivo per chi si mette al volante dopo l’assunzione di sostanze stupefacenti, maggiori poteri agli organi di polizia quando si rendono conto di avere a che fare con un guidatore non in possesso delle piene facoltà mentali, per i soggetti già condannati si potrà installare un dispositivo sulla loro auto che le impedisce di avviarsi se registra un livello di alcool superiore a zero, etc, etc,
Cambiano anche le norme per i monopattini e le biciclette, così come è stata aggiornata la normativa per i casi dei bambini dimenticati in auto.
Da quello che ci è dato leggere non si tratta di una rivoluzione, né crediamo che siano sufficienti nuove norme restrittive, ma sicuramente è una prima sacrosanta risposta alle stragi sulle strade.
Non sappiamo cosa contiene in riferimento alla guida delle piccole autovetture che non necessitano di patente e che possono essere guidate anche da minorenni, ma anche quel settore andrebbe disciplinato meglio.
In futuro quando la sbornia della modernità sarà passata, quella dei morti sulle strade apparirà come una delle tante assurdità della società in cui ci siamo trovati a vivere: si spendono fior di quattrini in ricerca o nelle strutture sanitarie per salvare un corpo umano malato e poi per oltre trent’anni si assiste impotenti e senza fare nulla alla fine atroce di tante vite umane sane. Ed ancora, il limite di velocità massimo consentito è di 150 km all’ora su alcune autostrade, ma si permette la produzione di auto che quel limite lo superano di gran lunga e poi ci si meraviglia se un’auto si va a schiantare a oltre i 200 all’ora.
Vincenzo MAIDA
CENTRO STUDI JONICO DRUS