ASP replica alla Fials sui ritardi nella liquidazione della produttività ai dipendenti
E’ con un certo stupore che la Direzione Generale della Asp accoglie le dichiarazioni rese a mezzo stampa dalla Fials relativamente ai presunti ritardi
sulla liquidazione della produttività per i dipendenti dell’Azienda Sanitaria Locale di Potenza. A tal proposito la Direzione ricorda anche a Fials che
proprio a fine novembre scorso l’Azienda ha posto in pagamento oltre cinque milioni di euro per la premialità 2021. Si tratta di somme che erano ferme da parecchi mesi a causa di intoppi nel processo valutativo legati all’assenza di un membro dell’Organismo Interno di Valutazione e in linea con le altre aziende lucane del settore sanitario che pur non avevano il problema del rallentamento valutativo.
La Direzione Asp concorda invece con Fials sulla vetustà delle schede di valutazione su cui si misura il grado di partecipazione di ogni dipendente che sono risalenti a parecchi anni fa, almeno una decina, e per le quali il tema va affrontato al pari di altri che sono incagliati da anni e che il Direttore Generale Maraldo, insediatosi a luglio, sta procedendo ad affrontare man mano che vengono risolte le criticità. Non si può fare a meno di rimarcare però che, proprio nell’ultima riunione precedente le festività natalizie, la stessa Fials ha stigmatizzato l’operato della Direzione per il suo procedere- a detta dello stesso sindacato- troppo spedito chiedendo di dedicare più tempo ai temi in discussione. Per cui, oggi, è evidente la contraddizione espressa a mezzo stampa.
“La Direzione- sottolinea il Direttore Generale Asp- ha a cuore il tema delle relazioni sindacali tanto che, nonostante la pausa natalizia, ha lavorato al
nuovo regolamento degli incarichi e porterà presto al tavolo una proposta con l’elenco, la denominazione ed il valore delle nuove funzioni tenendo conto del mutato disposto contrattuale e del nuovo assetto organizzativo. Anche su questo argomento l’Azienda Sanitaria era ferma da anni, con decine di incarichi vacanti e nonostante l’uscita del nuovo contratto di lavoro a novembre 2022, per cui era doveroso lavorarci su”.