Barilla, firmato il nuovo contratto integrativo di gruppo
È stato siglato nella tarda serata di venerdì dopo una lunga trattativa l’accordo per il rinnovo del contratto integrativo del gruppo Barilla. Il nuovo contratto di gruppo interessa complessivamente circa 5 mila lavoratori di 9 stabilimenti, tra questi gli oltre 400 dipendenti del sito produttivo di Melfi. Le parti hanno concordato un significativo incremento del premio di produzione, pari al 20%, che nel triennio ammonterà a 6.900 euro. Per quanto riguarda la parte normativa, il nuovo contratto integrativo prevede, tra le altre novità, un programma triennale di stabilizzazione a tempo indeterminato di molti lavoratori oggi a tempo determinato e il ricorso, anche se non in via esclusiva, allo strumento dell’apprendistato professionalizzante per le nuove assunzioni. L’accordo stabilisce, inoltre, la possibilità di ricorrere al part-time orizzontale per i lavoratori giornalieri e verticale per i turnisti, per le madri al rientro dalla maternità fino ai tre anni di vita del bambino, per i lavoratori con gravi problemi di salute e per coloro che devono accudire familiari con gravi problemi. Prevista anche la possibilità di utilizzare il telelavoro per le categorie deboli e per gli impiegati.
Particolare attenzione, infine, è stata riservata al capitolo della formazione dei lavoratori e delle Rsu in materia di sicurezza, ambiente e professionalità con l’introduzione di un innovativo sistema di certificazione della formazione mediante l’adozione di un libretto formativo del lavoratore. “Si tratta di un accordo importante sia per la parte economica che per la parte normativa che, fatto ancora più significativo, siamo riusciti a firmare in maniera unitaria senza fare nemmeno un’ora di sciopero a dimostrazione del fatto che si possono fare relazioni industriali virtuose improntate alla partecipazione e alla cooperazione tra le parti”, spiega il segretario della Fai Cisl Basilicata, Antonio Lapadula. “La buona contrattazione – continua Lapadula – è una sfida che vogliamo vincere insieme alle aziende virtuose che vedono nel sindacato un interlocutore credibile e affidabile, pur nella doverosa distinzione dei ruoli, per rafforzare la competitività e difendere il sistema agroalimentare italiano in un contesto globale sempre più agguerrito”.