Estrazione di materiale fluviale, forte preoccupazione degli operatori
Forte preoccupazione degli operatori del settore delle estrazioni di materiale fluviale per una normativa regionale che rallenta i prelievi, ostacola i lavori stradali e mette a rischio di esondazione i corsi d’acqua. È quanto è emerso dal Consiglio Direttivo della Sezione Edili ANIEM di Confapi Matera, riunitosi lunedì sera sotto la guida del Presidente Mario Bitonto. Infatti, il nuovo quadro normativo adottato dalla Regione, basato sulle eventuali segnalazioni dei Comuni in merito ai rischi di esondazione e su progetti redatti dagli uffici regionali, si è rivelato inadeguato rispetto alle esigenze del territorio e delle imprese a causa di un meccanismo poco efficace e che richiede tempi lunghissimi per
la sua attuazione.
“Questa situazione – evidenzia il Presidente Bitonto – crea un triplice danno, economico, sociale e ambientale. In primo luogo, infatti, limita al massimo l’attività delle imprese estrattive, che in Basilicata rappresentano una fetta importante dell’economia regionale, con ricadute occupazionali e di indotto. Da diverso tempo, inoltre, scarseggia il materiale lapideo necessario per l’esecuzione delle opere stradali e ferroviarie e per i manufatti in cemento. Ne deriva che per i lavori pubblici ci si approvvigiona fuori dal territorio regionale, con tutte le conseguenze anche in termini di realizzazione delle opere a regola d’arte”.
“Da ultimo, ma non per importanza, la scarsa manutenzione degli alvei fluviali, quindi l’abbondanza di materiale lapideo che si accumula, mettono a rischio costante di esondazione i corsi d’acqua lucani. Solo la mancanza di piogge sta evitando il peggio, ma è evidente che il pericolo è incombente”. Gli Edili di Confapi Matera hanno rappresentato più volte il problema alla Regione che, nonostante la disponibilità all’ascolto, non ha modificato la situazione. “Sono due le proposte che facciamo alla Regione”, spiega Mario Bitonto. “Innanzitutto, ritornare alla previgente normativa del ripristino dell’officiosità attraverso progetti di volta in volta presentati dalle imprese estrattrici, che garantisce una maggiore celerità degli interventi e soddisfa le esigenze di un settore economico dal peso rilevante in Basilicata”.
“Per quanto riguarda l’esecuzione dei lavori pubblici, inoltre, proponiamo che le stazioni appaltanti, in fase di progettazione delle nuove opere, individuino già i luoghi di prelievo del materiale lapideo, in modo da garantire il corretto svolgimento dei lavori”. “Pertanto – conclude il Presidente degli Edili di Confapi Matera – la precarietà dello stato dei fiumi lucani e il rischio di esondazione, insieme al valore economico e sociale del settore delle imprese estrattive, ci spinge a rinnovare la nostra offerta di collaborazione alla Regione che, oltre alla cronica carenza di personale degli Uffici preposti, applica una normativa regionale che molti auspicano di modificare. Nelle more della modifica legislativa, abbiamo proposto che per le situazioni di emergenza si dia la possibilità alle imprese del settore di presentare progetti per il ripristino dell’officiosità, anziché attendere le eventuali segnalazioni dei Comuni in merito ai rischi di esondazione”