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Decreto Milleproroghe consente ai dirigenti medici di andare in pensione a 72 anni

“La scelta del Governo Meloni di permettere ai medici di rimanere in servizio sino al 72°anno di età è profondamente sbagliata tanto sotto il profilo della produttività del lavoro svolto ad una età così avanzata e in un settore, quello sanitario, caratterizzato da gravi problemi organizzativi e da turni massacranti, quanto sotto il profilo della risposta al problema della carenza dei medici, dal momento che la platea dei potenziali beneficiari è costituita da poco più di mille soggetti.

Ancora una volta, per risolvere il problema della carenza dei medici, si rinuncia a percorrere la strada maestra, vale a dire mettere mano al tetto di spesa per il personale del servizio sanitario che da anni impedisce investimenti atti a riqualificare l’offerta sanitaria, preferendo scorciatoie, quale quella di aumentare l’età pensionabile dei dirigenti medici a 72 anni e che non tengono conto di quanto sia oggi gravoso lavorare in reparti caratterizzati da gravi deficit di organico.
I Direttori di ospedali e aziende sanitarie fanno i salti mortali per assicurare a medici e infermieri le 11 ore di riposo giornaliero tra un turno e l’altro previste dalla legge 161 sull’orario di lavoro, perché mancano 30 mila medici e 60 mila infermieri e la soluzione offerta dal Governo a tali carenze di personale si fonda su circa mille ultra settantenni ai quali si chiede un ulteriore sforzo lavorativo che potrebbe avere implicazioni per la salute fisica e psichica degli stessi.
Solo nuove assunzioni e un congruo allargamento degli organici del comparto sanitario possono garantire qualità e sicurezza delle cure, e solo chi è in grado di realizzare questi investimenti potrà dirsi, realmente, dalla parte dei pazienti e dei dirigenti medici e sanitari”.
Giovanni Vizziello – consigliere regionale del gruppo Basilicata Oltre,

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