Divieto di avvicinamento alla ex compagna, la Polizia di Stato di Matera esegue ordinanza nei confronti di un 46enne residente in città
La Polizia di Stato di Matera ha eseguito un’ordinanza applicativa della misura del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, disposta dal Gip del Tribunale di Matera nei confronti di un 46enne residente nel capoluogo. Atti persecutori (stalking), lesioni personali aggravate, violazione di domicilio e tentata violenza privata, commessi nei confronti della ex compagna, sono i reati ipotizzati nei confronti dell’uomo.
Le indagini, svolte dalla Squadra Mobile e coordinate dalla Procura della Repubblica di Matera, hanno fatto emergere che l’uomo, nello scorso mese di marzo, avrebbe sorpreso la ex compagna, introducendosi nella sua abitazione, per poi puntarle un grosso coltello da cucina all’altezza del petto. Tali comportamenti sarebbero stati messi in atto per costringere la donna a rivelargli perché lo avesse lasciato. Seppur terrorizzata, la donna riusciva a divincolarsi, ma l’indagato l’avrebbe spinta sul letto, ove cadeva con la faccia verso il materasso, rischiando di soffocare, mentre lui le urlava di stare a sentirlo. Fortunatamente, anche in questo caso la donna riusciva a sottrarsi alle violenze dell’ex compagno, fingendo di acconsentire alle sue richieste di chiarimenti, così da esser lasciata libera dall’uomo, che si allontanava dall’abitazione della donna.
A seguito dell’episodio, dopo aver ricevuta l’assistenza medica, la donna ha raccontato agli agenti tutto quanto le era successo. Le successive indagini, condotte dagli investigatori specializzati nei reati contro la persona ed in danno di minori, hanno confermato quanto dichiarato dalla donna. A seguito del provvedimento del Giudice, il 46enne dovrà mantenere una distanza dalla donna non inferiore a 500 metri e dovrà astenersi dal comunicare con lei, con qualsiasi mezzo.
Gli accertamenti compiuti sono nella fase delle indagini preliminari, che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa dell’indagato.