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Mattarella celebra il 25 aprile: “Doverosa unità nell’antifascismo”

Intorno all’antifascismo è possibile e doverosa l’unità popolare”. Sergio Mattarella usa le parole di Aldo Moro, ucciso dalle Brigate rosse nel 1978, per spiegare come l’antifascismo sia un dovere. E per celebrare il 25 aprile, mentre nel mondo politico proseguono alcuni distinguo, il Presidente ricorda in modo nitido i fondamentali della Repubblica: “Il 25 aprile è per l’Italia una ricorrenza fondante: la festa della pace, della libertà ritrovata, e del ritorno nel novero delle nazioni democratiche. Quella pace e quella libertà che, trovando radici nella resistenza di un popolo contro la barbarie nazifascista, hanno prodotto la Costituzione repubblicana, in cui tutti possono riconoscersi, e che rappresenta garanzia di democrazia e di giustizia, di saldo diniego di ogni forma o principio di autoritarismo o totalitarismo”. Una base civile per guardare al futuro, che si basa su una memoria fatta di dati storici chiari, già in passato il Presidente ha condannato ogni revisionismo: il nazifascismo perpetrò oltre 5000 eccidi, con una “propaganda fascista che negava l’innegabile”, con un regime che aveva un volto dai tratti “brutali e disumani”.

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