CronacaMicroPostPoliticaPugliaPuglia

In Prefettura a Brindisi il tavolo ministeriale per discutere della riconversione del sito Enel di Cerano

Si è tenuto ieri, nella sede della Prefettura di Brindisi, il tavolo convocato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy sulla decarbonizzazione della Centrale Enel di Cerano e sui possibili investimenti occupazionali per il piano di riconversione e reindustrializzazione delle attività produttive, anche nelle aree di pertinenza dei siti Enel di Brindisi.

 

All’incontro hanno preso parte l’assessora alle Crisi industriali della Regione Puglia, Serena Triggiani, con la task force regionale per l’occupazione (comitato Sepac), guidata da Leo Caroli, l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci, il prefetto di Brindisi, Luigi Carnevale, il sindaco di  Brindisi, Pino Marchionna, insieme, tra gli altri, alle associazioni di categoria e datoriali e le 13 imprese che hanno presentato i progetti di riconversione  e a una delegazione di Enel.

 

“Abbiamo svolto un lavoro sinergico con associazioni datoriali, sindacati, Prefettura e Regione con la nostra task force Occupazione, guidato da Caroli e sfociato nel Comitato Ministeriale tenutosi presso la Prefettura di Brindisi.  Ma adesso – ha commentato a margine l’assessora Triggiani – serve uno sprint finale per favorire e attuare la vera svolta tanto auspicata di nuova vita per tutto il comparto industriale brindisino, come per i lavoratori e le loro famiglie. Insieme stiamo dimostrando capacità di ascolto verso la sofferenza di questo territorio e di elaborazione e di proposta per trovare le soluzioni adeguate alla gestione di una fase storica, delicata, come quella della decarbonizzazione da una parte cuore della visione del piano energetico regionale in aggiornamento e della conversione e reindustrializzazione delle aree Enel di Brindisi. Per queste ragioni l’incontro odierno per definire i contenuti del l’Accordo di programma per Brindisi rappresenta un appuntamento di grande rilievo perché daremo un volto formale alle aziende che hanno proposto nuove industrializzazioni, parleremo di risorse per sostenere i nuovi investimenti, ma anche di ammortizzatori sociali per accompagnare i lavoratori nella transizione, pronti ad assumerci, ognuno per il proprio ruolo istituzionale, sociale, datoriale e sindacale, le nostre responsabilità.

Anche ad ENEL chiediamo la stessa attenzione: ci aspettiamo, infatti, di conoscere i tempi della dismissione, dello smantellamento dell’impianto e soprattutto le iniziative alternative alla centrale che ENEL saprà mettere in campo quale attore protagonista del comparto industriale brindisino e non semplice spettatore della dismissione.

Continueremo ad essere vicini alla comunità brindisina e ai lavoratori, alle imprese dell’indotto nonché a seguire passo passo gli sviluppi dell’accordo di programma. Del resto le strutture di Regione Puglia – ha concluso l’assessora – hanno lavorato con assiduità interloquendo nella fase iniziale – e con riferimento anche allo sviluppo del settore chimico e aerospaziale – con le aziende manifestatrici di interesse per acquisire le prime informazioni sulle idee progettuali, al fine di supportare il Tavolo ministeriale sulle possibili ricadute occupazionali ed i necessari percorsi di politiche attive funzionali alle ricollocazioni”.

 

“Il tavolo convocato oggi per discutere della riconversione dell’area industriale di Brindisi è stato fruttuoso – ha dichiarato l’assessore Delli Noci – poiché le 13 imprese presenti hanno raccontato, seppur brevemente, i loro investimenti specificando le prospettive di nuovo impiego. La Regione ha contribuito all’istruttoria preliminare di queste proposte ed è parte integrante del tavolo anche per le successive fasi che vedono la redazione di un Accordo di programma tra tutte le istituzioni pubbliche che hanno competenze per la fase localizzativa di queste imprese. L’attenzione istituzionale di tutte le parti è molta alta, perché prevede una comunione di intenti, prima di tutto la tutela dei lavoratori e delle lavoratrici sia della centrale di Cerano sia dell’indotto. A questo proposito, ho chiesto un’analisi dei profili professionali al fine di costruire le condizioni per l’incontro di domanda e offerta di lavoro e per immaginare un piano formativo per l’inserimento in queste imprese. Ho ribadito quanto già sollecitato al Governo centrale in Conferenza Stato Regioni, vale a dire l’apertura di uno specifico tavolo per la chimica, perché molte di queste imprese hanno una tempistica lunga e di contro tante persone hanno già perduto il posto di lavoro. Occorre dunque costruire un piano specifico di ammortizzatori sociali per rispondere immediatamente a questa crisi industriale e al tempo stesso sociale”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *