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Lavoro, l’allarme di Giuliano (UGL): “La sanità non è più professione per i giovani”

“La disaffezione dei giovani nei confronti delle professioni sanitarie è sotto gli occhi di tutti. Lo conferma il dato che arriva dai numeri del bando per gli esami di ammissione ai 98 Corsi delle 5 Classi di Laurea Magistrale per le Professioni Sanitarie Infermieristiche e Ostetriche, della Riabilitazione, Tecnico Assistenziali-Diagnostiche e della Prevenzione” dichiara in una nota Gianluca Giuliano. “Di fronte ad un aumento dei posti a disposizione, 3.940 contro i 3.699 dello scorso anno che segnano un incremento del 6,5%, abbiamo 13.957 domande contro le 15.461 del 2023. Siamo di fronte ad un drastico calo di richieste arrivate nelle segreterie delle Università – prosegue il sindacalista – con un preoccupante – 9,7%. Lavorare come professionista della sanità non è più un obiettivo ambito dai nostri giovani. Li scoraggiano emolumenti che ci pongono tra i fanalini di coda delle nazioni europee, scarse possibilità di progressione di carriera, costi accessori come affitti di abitazioni o di mezzi per il trasporto altissimi e le notizie di cronaca che rilevano come gli ambienti ospedalieri siano, a causa dei ripetuti episodi di violenza che vengono perpetrati sugli operatori, uno dei luoghi di lavoro meno sicuri in assoluto. Immagini di personale asserragliato dietro le porte per sfuggire alle aggressioni di gruppi di violenti hanno fatto il giro del mondo e contribuiscono in maniera decisiva a dirottare le scelte universitarie dei giovani in altre direzioni. Il messaggio è tristemente chiaro. Se non si invertirà velocemente tendenza le fila dei professionisti della sanità rischiano di assottigliarsi fino a scomparire” conclude Giuliano.

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