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A Matera un convegno internazionale contro la violenza sulle donne

L’Amministrazione comunale, con la sua “Rete Donna”, la Fondazione Pangea e “Women without Violence International Foundation” (Wwv), hanno organizzato a Matera un convegno internazionale di tre giorni, dal 4 al 6 ottobre presso il palazzo della Provincia, in cui si affronteranno i temi della violenza sessuale e del femminicidio, nonché quello delle discriminazioni di genere, che ancora oggi vivono le donne in diversi àmbiti della loro vita e in diversi Paesi del mondo. Il convegno sarà parallelo e in concomitanza con il G7 ministeriale sulle pari opportunità, che si terrà negli stessi giorni sempre a Matera. La Rete Donna comunale, Pangea e Women without Violence International Foundation, vogliono riaccendere il dibattito per sottolineare l’urgenza globale di dare risposte immediate e concrete contro la violenza di genere e in particolare la violenza sessuale, inclusi i femminicidi, in zone di conflitto ma anche di pace. «Siamo orgogliose di aver portato a Matera un convegno internazionale di spessore, sulle tematiche dei lavori ministeriali nel G7 come la violenza contro le donne e l’empowerment -spiega l’assessore alle Pari opportunità Tiziana D’Oppido- peraltro profondamente connesse tra loro. La città dei Sassi non a caso è stata scelta per il G7 Pari opportunità -conclude l’assessore- perché costituisce un esempio virtuoso a livello nazionale. Ringraziamo Pangea e la Rete Donna comunale per gli sforzi profusi nell’organizzazione, e per l’alta qualità e la varietà dei contenuti che verranno divulgati». «La violenza sessuale contro le donne, comprese le aggressioni, gli stupri e le molestie, rimane un problema pervasivo e impunito in tutto il mondo, che colpisce le donne in ogni Paese, indipendentemente dal contesto socio-economico o culturale. -commentano Simona Lanzoni, vice presidente di Fondazione Pangea onlus, e Francoise Brie, presidente della Fondazione internazionale “Donne senza violenza”- La cultura che normalizza la violenza è pervasiva, tanto che nell’ultima direttiva europea non si tiene conto della questione del consenso come dispone la Convenzione di Istanbul, nei casi di violenza sessuale. Per tutti questi motivi, si è deciso di riunirsi con esperte da tutto il mondo per analizzare la situazione a livello globale. L’evento vedrà la partecipazione delle maggiori attiviste, le organizzazioni non governative, e le responsabili politiche che si occupano di prevenzione, protezione ed empowerment delle vittime e delle sopravvissute alla violenza sessuale e al femminicidio, provenienti da diverse parti del mondo (India, Pakistan, Sud America, Iraq, Polonia, Francia, Italia ecc.)». Diversi i focus degli incontri: la punizione degli autori di violenza, l’analisi delle convenzioni internazionali, le legislazioni nazionali e lo sviluppo di servizi volti a sostenere e proteggere le vittime e le sopravvissute. La conferenza servirà anche come piattaforma per lo scambio di buone pratiche e di risposte efficaci, con un’attenzione particolare alla violenza sessuale in tempo di conflitto e di pace, allo sfollamento forzato e alla detenzione. L’evento prevede una serie di panel e workshop, che esamineranno vari aspetti della violenza sessuale e del femminicidio, comprese le conseguenze economiche, sanitarie e sociali. Le discussioni principali analizzeranno l’intersezionalità della violenza, le difficoltà nel denunciarla e le strategie per migliorare gli sforzi di prevenzione e risposta. Inoltre, la conferenza evidenzierà l’importanza delle politiche pubbliche e delle migliori pratiche in diverse zone, tra cui Europa, Mediterraneo, Medio Oriente, Africa, Asia e America Latina. Alla fine dei lavori verrà inviata una richiesta, affinché i governi del G7 e i governi di tutti i Paesi delle Nazioni unite si impegnino maggiormente in politiche di prevenzione e contrasto e in risposte della giurisprudenza adeguate alle indicazioni che le Convenzioni Internazionali dispongono in maniera molto chiara.

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