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Il governatore pugliese Michele Emiliano partecipa alla Settimana europea delle Regioni a Bruxelles

“La Puglia è d’accordo con l’impostazione manifestata in questi giorni sia dal presidente del Comitato delle Regioni Cordeiro che dalla Commissaria europea per la coesione Ferreira. Siamo convinti che la centralità delle politiche di coesione in capo alle Regioni vada confermata. Bisogna anche prendere atto che l’eccessiva parcellizzazione delle politiche potrebbe andare in contraddizione con le finalità generali del piano di coesione. La mia proposta è quella di dar vita ad aggregazioni più ampie. Per esempio, per l’Italia potrebbe essere un’aggregazione delle Regioni del Mezzogiorno, in particolare di quelle che hanno connessioni fisiche o economiche rilevanti, e poi determinare, in una governance multilivello, un ruolo maggiore dei Comuni, delle Città metropolitane e delle Province.

La pianificazione strategica sarebbe dunque coordinata dalle regioni, o da organismi multiregionali, e poi attuata anche dai Comuni. Così si accelera la spesa, la si rende più efficace e rispettosa degli interessi dei cittadini. Il ruolo di programmazione delle Regioni o di enti macroregionali, potrebbe soddisfare maggiormente la connessione con le politiche di coesione europee, ma anche con quelle nazionali”. 

Lo ha affermato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano a Bruxelles nel punto stampa del Parlamento Europeo al termine della sessione plenaria della Settimana Europea delle Regioni 2024. 

“L’economia della Puglia – ha aggiunto il presidente Emiliano – cresce ad un ritmo pari al doppio di quella italiana, oltre il 6%. È una delle Regioni europee che cresce ad un ritmo maggiore. La stessa dinamica avviene per l’occupazione che in Puglia è cresciuta più che in qualunque altra regione italiana. Sono orgoglioso di rilevare in un contesto europeo che a guidare la ripresa economica complessiva del nostro Paese sia soprattutto il Sud”.

Rispondendo alle domande dei giornalisti, Emiliano ha dichiarato che “a Taranto per la spesa del Just Transition Fund bisogna sveltire i processi. Resta il fatto – ha aggiunto –  che sono fondi assolutamente insufficienti per garantire la transizione ecologica ed energetica della più grande acciaieria d’Europa. A Taranto serve la decarbonizzazione degli impianti che purtroppo è stata definanziata. Sono stati cancellati i due forni elettrici a tecnologia DRI che erano stati finanziati dalla presidenza Draghi nel PNRR, e non sono ancora stati sostituiti come promesso con il Fondo di Sviluppo e Coesione nazionale del ministro Picchetto Fratin. Siamo in attesa di sapere come i processi di decarbonizzazione che l’Italia ha promesso all’Unione Europea di realizzare, verranno effettivamente realizzati”.

Rispondendo a una domanda sulla nomina di Raffaele Fitto come vicepresidente esecutivo della Commissione Ue, il presidente Emiliano ha così concluso:  “Ogni dichiarazione su Raffaele Fitto in questo momento rischia di essere sbagliata. Preferisco non dir nulla, fermo restando che il rappresentante dell’Italia nella Commissione europea va sostenuto da tutto il Paese. Questo per principio, a prescindere dal nome del commissario”. 

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