La denuncia del Comitato ‘Sos Costa Jonica’
Ascoltare le relazioni dell’ing. Greco dell’Università di Basilicata e tecnico dell’Osservatorio regionale sull’erosione costiera è sempre interessante. Lo scorso 30 giugno in un convegno organizzato all’Agrobios di Metaponto è stato molto esaustivo nello spiegare e far capire l’effetto che i mini bracci dell’idrovora di Metaponto Lido avevano sulla spiaggia. Parlando delle correnti e degli effetti dei pennelli a mare ha fatto capire perché in zona di sopraflutto (direz. Policoro) la spiaggia aumentava nell’avvicinarsi al pennello e perché, nella zona di sottoflutto del canale (direz. Taranto), la spiaggia veniva erosa in modo sensibile.
Non avendo la foto relativa all’idrovora di Metaponto Lido fatta vedere dall’ing. Greco (differenza 2008/2010), lo preghiamo vivamente di farla pubblicare con le stesse considerazioni fatte quella sera affinchè ognuno possa farsi un’idea di ciò che stà realmente accadendo.
All’osservazione se gli effetti dei mini bracci dell’idrovora di Metaponto Lido potevano essere paragonati agli effetti dei bracci del Porto degli Argonauti ad un primo sì d’istinto ha fatto seguito una serie di distinguo legati al fiume, alla profondità, alle correnti ed altre arrampicate sugli specchi.
Dalla visione della foce del Basento, e considerando che la parte segnata in rosso oggi non c’è più in quanto erosa dal mare, pensiamo che la risposta d’istinto sia quella giusta e che cioè l’aumento sensibile dell’erosione è direttamente collegata con i bracci a mare del porto.
Siccome nella presentazione dello studio dell’Università di Basilicata, lo scorso 8 settembre 2010 a Matera, sempre l’ing. Greco disse che nel tratto di spiaggia tra la foce del Basento e la foce del Bradano c’era stato un aumento naturale di sabbia (evidenziandolo all’epoca in verde sulla slide) nella zona di sottoflutto del Porto degli Argonauti (zona segnata in rosso) abbiamo seri dubbi che possa essere la persona più indicata a continuare questo lavoro perché se si fanno errori così grossolani non osiamo immaginare che lavoro può venirne fuori (a parte uno spreco di fondi pubblici).
Altro dato interessante emerso durante il convegno è stata la conferma che per il ripascimento non può essere utilizzata la sabbia prelevata all’interno del canale di accesso al Porto degli Argonauti.
Alla nostra osservazione che lo scorso anno (luglio 2010) il vice sindaco di Bernalda dichiarò che per il ripascimento era stata anche utilizzata proprio quel tipo di sabbia l’assessore Gentile ha risposto tranquillamente che quelle del vice sindaco erano parole in libertà e prive di fondamento.
Sarebbe interessante, a questo punto, sapere cosa ne pensa il vice sindaco. Sempre l’ass. Gentile lamentava la mancanza di fondi per i lavori progettati e lo sforzo fatto dalla Regione Basilicata per reperire i primi 3 milioni di euro per far partire i lavori.
A tal proposito per i lavori di ripascimento e protezione della spiaggia basterebbe utilizzare la fidejussione prevista dalla delibera della Giunta Regionale del 2 marzo 2004.
E’ evidente che la situazione è sempre più critica e che non si ha alcuna certezza del risultato delle opere che si realizzeranno. Le forze politiche si affidano ai tecnici, che come abbiamo visto tanto tecnici non sono, gli operatori turistici si affidano alla Regione che ad oggi non riesce a dire se è stato fatto il monitoraggio durante la costruzione dei porti e se sono state stipulate le fidejussioni (non si riesce a capire perché queste domande non le fa anche l’opposizione in consiglio regionale e l’amministrazione comunale di Bernalda), cioè tutti aspettano che qualcuno faccia qualcosa.
La cosa tragica è che questo qualcuno che deve risolvere il problema è lo stesso soggetto che l’ha causato e cioè la Regione Basilicata. Aspettiamo ora il prossimo convegno dove si continuerà a parlare a vanvera salvo però poi pagare con soldi pubblici gli interventi che si andranno a fare.
Comitato Sos Costa Jonica