Per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne la Cisl lucana accende i riflettori sulla violenza nei luoghi di lavoro e sul divario salariale uomo-donna
Per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne la Cisl lucana accende i riflettori sulla violenza nei luoghi di lavoro e sul divario salariale uomo-donna
«Questa giornata importante rappresenta un’ulteriore sottolineatura dell’impegno che profondiamo tutto l’anno per tenere alta l’attenzione sul tema della parità e del contrasto alla violenza perpetrata nei loro confronti». È quanto afferma il segretario generale della Cisl Basilicata Vincenzo Cavallo in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Per l’occasione la Cisl vuole accendere i riflettori su una delle tante forme di violenza che subiscono le donne e di una delle tante sfumature che le discriminazioni assumono, ossia quelle che avvengono nei luoghi di lavoro sotto forma di violenza fisica, stalking, precarizzazione, demansionamento e sottopagamento.
«Come le altre forme di violenza maschile sulle donne – spiega Cavallo – la violenza economica esiste perché nella nostra società persiste un’asimmetria nella divisione del potere economico, ovvero il possesso del denaro e la libertà di disporne, e perché le donne subiscono ancora discriminazioni e segregazione nella distribuzione dei ruoli. Infatti, secondo l’Istat in Italia le donne guadagnano mediamente il 13 per cento in meno rispetto agli uomini per ogni ora di lavoro. Inoltre, le tipologie di lavoro a più alto reddito, come finanza, tecnologia e ingegneria, sono ancora praticate in maggioranza da uomini».
Un divario salariale che è confermato anche dai dati Inps: le retribuzioni medie settimanali lorde degli uomini nel 2023 sono state in media pari a 643 euro, superiori del 28,34 per cento rispetto ai 501 euro medi percepiti dalle donne. «Si tratta di una discriminazione che condiziona pesantemente la qualità della vita delle lavoratrici e che si ripercuote nel futuro sull’importo delle loro pensioni, manifestando quindi un effetto a lunghissimo termine della discriminazione», avverte il segretario della Cisl.
Secondo Cavallo «il lavoro e la parità nel mondo del lavoro dovrebbero essere la più strutturata forma di protezione delle donne e garanzia della loro parità, e quindi un importante strumento per prevenire la violenza sulle donne anche nel contesto familiare. È compito anche della contrattazione collettiva di secondo livello sensibilizzare sulle discriminazioni di genere e contrastare questo fenomeno per dare un contributo significativo all’eliminazione della violenza contro le donne».
Secondo Cavallo «il lavoro e la parità nel mondo del lavoro dovrebbero essere la più strutturata forma di protezione delle donne e garanzia della loro parità, e quindi un importante strumento per prevenire la violenza sulle donne anche nel contesto familiare. È compito anche della contrattazione collettiva di secondo livello sensibilizzare sulle discriminazioni di genere e contrastare questo fenomeno per dare un contributo significativo all’eliminazione della violenza contro le donne».