Sciopero generale della Cgil e Uil Puglia a Taranto indetto per venerdì 29 novembre
“Di fronte ad un governo completamente disinteressato alla proposta che viene dal mondo del lavoro, non resta che tornare in piazza. Di fronte alla precarietà diffusa, ad una inflazione che si mangia stipendio e pensioni, non resta che tornare a manifestare, perché la questione salariale e occupazionale non è mera questione sindacale, è questione etica strettamente connessa alla disuguaglianze, alla povertà diffusa, al grado di disperazione di chi non riesce a pagare cibo, carburante, bollette, di chi non riesce a curarsi perché la salute è garantita solo a chi è ricco e può permettersi di pagare per saltare le lunghe liste d’attesa. Perchè si è poveri anche lavorando”. Lo hanno detto Giovanni D’Arcangelo, segretario generale della Cgil di Taranto, e Stefano Frontini, segretario organizzativo regionale della Uil Puglia, motivando le ragioni e le modalità dello sciopero generale del 29 novembre prossimo.
A Taranto, a partire dalle ore 9, è previsto il raduno del corteo che con partenza dal piazzale antistante l’ingresso Arsenale in via Di Palma, si svilupperà lungo le vie cittadine fino al comizio finale, previsto alle 10.30 in piazza Maria Immacolata.
“Taranto paga un’azione di fallimento della politica industriale di questo Paese. La storica vertenza ex Ilva, ma anche quella di Hiab, Leonardo o del porto di Taranto. Ma anche l’incredibile vicenda degli oltre 150 precari storici degli appalti comunali. Nessuno è più è al sicuro. – hanno detto D’Arcangelo e Frontini – Nulla si sa dei bandi destinati al territorio dal Just Transition Fund: ben 800 milioni di euro che l’Unione Europea ha previsto per investire in quelle aree dove è urgente, e diremmo vitale, superare il modello di produzione industriale a carbone. La data del 29 novembre si annuncia dunque di grande significato sia a livello nazionale che a livello locale”.