Giovinazzo saccheggiata la casa della cantante Haiducii
E’ stata letteralmente saccheggiata la casa della cantante rumena Haiducii (all’anagrafe Paula Mitrache), diventata famosa per il celebre tormentone del 2004 “Dragostea Din Tei”.
Rubati anche i beni di famiglia. L’artista pubblica su internet il video del suo appartamento violato e scrive ai ladri una lettera aperta .
Parla di “violenza morale” Haiducii, che si è vista portar via senza pietà anche i pochi ricordi di famiglia ai quali era intimamente affezionata.
La cantante rumena da anni risiede in una villa sita in località Belluogo di Giovinazzo, paese della provincia di Bari.
L’artista al suo rientro da Venezia, dove si era recata per assistere ad un convegno sull’egualitarismo nell’Europa Unita, si è trovata davanti ad uno scenario sconcertante: la sua casa è stata, infatti, mira di un brutale furto che non ha risparmiato nulla, nemmeno beni di minor valore economico ma di grande valenza affettiva.
Tuttavia la cantante, da anni impegnata nel sociale a favore dell’integrazione degli stranieri in Italia, afferma con decisione che questo ignobile gesto non farà altro che incitarla ancora di più nella missione di promozione dell’educazione scolastica, arma fondamentale per la corretta plasmazione dell’individuo-cittadino.
Haiducii, che ha pubblicato su youtube un breve filmato della sua casa messa a soqquadro dai ladri, ha deciso di indirizzare una lettera aperta ai malviventi:
“Che buffo pensare che ero appena tornata da Venezia – scrive – non da un concerto in piazza San Marco ma da un convegno dal titolo “Uguali chances nell’Europa Unita” nel quale si parlava di libertà, amore, unità…
Peccato che arrivata a Bari ho trovato la mia casa svaligiata, distrutta e forse, se non fossi arrivata quando sono arrivata, l’avrei trovata vuota del tutto.
Ho avvertito un sentimento di vuoto e di terrore nonostante io mi chiami Haiducii, come l’eroe della leggenda rumena.
La cosa che mi ha rattristato di più è stato però scoprire che l’unico anello regalatomi dai miei genitori non c’era più e che mancava anche il piccolo contenitore con la terra che ahimè li ospitava e che, dopo la morte di mia madre e mio padre mi ero portata in Italia.
Sapete cosa vi dico ladri, che siate occidentali o di chissà dove?
In tutta la mia vita avevo ricevuto un solo anello dai miei genitori e voi senza scrupoli lo avete preso perché era in mezzo a dei gioielli molto importanti e dalle grandi marche.
Il mio anello certo farà una bruttissima fine, perché per voi quell’anello sicuramente non vale neanche una lira. Invece per me era tutto!
In più cosa avete fatto? Non sapendo dove mettere i gioielli, perle, diamanti e rolex avete buttato la terra raccolta nel cimitero dove sono sepolti i miei genitori per riempire il contenitore di ricchezze effimere. Che Dio vi perdoni!
Voi non portate cibo ai vostri figli, portate veleno, non regalate libri o ricchezze, ma solo distruzione e maledizioni della gente da voi derubata.
Mi avete certo rubato tantissimi gioielli, qualcuno potrà anche dirvi dovevo nasconderli, qualcun’altro invece potrebbe chiedermi ironico “in che mondo vivi Haiducii, sulla luna?”. No, ora mi sento di rispondere che vivo in un mondo dove si profanano i sentimenti, i ricordi, tutto.
Quello che è successo a me, sicuramente succede a tantissime persone che magari si svegliano prestissimo la mattina per correre al lavoro, che non arrivano a fine mese e succede a gente che come me ha avuto un infanzia poverissima in un paese dove c’era il regime, e per la quale l’unica vera ricchezza era l’amore dei genitori.
Oggi, nonostante il mio grande successo artistico non sono cambiata e piango ancora per quell’unico anello regalato dai miei genitori e per quella terra che voi avete buttato via…
Cari ladri io ho sempre regalato a mia madre tantissimi gioielli perché pensavo di ringraziarla per tutto quello che aveva fatto per me e per mia sorella, per la vita vissuta nell’epoca d’oro di Ceausescu…
Avevo ormai 25 anni e continuavo a regalare perché ero felice di vedere la mia mamma bella e luminosa. Un bel giorno il mio papà, per il mio compleanno, mi regalò un anello. Era quell’anello che oggi mi è stato rubato.
Per me è stato un momento indimenticabile, mi aveva detto che lo aveva comprato perché era andato in pensione dopo 40 anni di onesto lavoro e aveva avuto un po’ di soldi in più…
Così finalmente poteva regalarmi qualcosa nonostante io ormai vivessi sulla luna. Io Haiducii lotterò sempre per promuovere l’educazione.
Solo così forse il mondo potrà cambiare con l’aiuto di tutti coloro che come me credono in valori come l’onestà e il rispetto per il prossimo”.
(Valentina Focaccia)
Brava Haiducii, hai proprio ragione! Ma vorrei chiederti se puoi descrivermi il video di Dragostea Din Tei (ma quello tuo, non quello degli o O-Zone) e se puoi dirmi come si chiama nel video quel ragazzo con barba e capelli lunghi, vestito male.
Grande sì, impegnata nel sociale e in temi etici e fortu come immagino lo sfruttamento del lavoro, perchè quello è tra le più grandi cause di disuguagluanza. Bastardi questi ladruncoli senza rispetto.
Però non credo che Paula potrà risponderti perchè è non è qui, è solo un articolo su di lei vecchio di 11 anni che ho trovato per caso. A presto 🙂