L’Aor San Carlo di Potenza protagonista al 61esimo congresso nazionale della società di Reumatologia
Si è recentemente concluso a Rimini il 61esimo Congresso nazionale della Società italiana di Reumatologia (Sir). L’evento ha registrato la partecipazione di circa 1.700 specialisti provenienti da tutta Italia, confermandosi come il più importante appuntamento nazionale nel settore della reumatologia.
Il congresso non ha rappresentato solo una straordinaria occasione di confronto e aggiornamento per i reumatologi italiani, contribuendo a delineare nuove strategie per affrontare le sfide cliniche e scientifiche del futuro, ma è stato anche occasione per riconoscere l’importante ruolo rivestito dall’Aor San Carlo nel panorama nazionale. Le elezioni per il rinnovo delle cariche del consiglio direttivo della Sir, infatti, hanno assegnato alla direttrice della Reumatologia di Potenza Angela Padula l’importante incarico di vicepresidente. Il direttore generale dell’Aor San Carlo, Giuseppe Spera, nell’esprimere la propria soddisfazione, commenta che “tale risultato testimonia il grande valore dell’Azienda tutta e, in particolare, della nostra scuola di reumatologia, che da anni rappresenta un punto di riferimento per la ricerca e la cura in questo campo. La nomina della direttrice della Reumatologia del ‘San Carlo’ di Potenza a vicepresidente della Sir è un riconoscimento meritato e un’ulteriore conferma della qualità e del prestigio raggiunti a livello nazionale”.
La dottoressa Angela Padula si è distinta come la più votata tra le donne e tra i candidati ospedalieri. Forte di questo successo elettorale, è stata, dunque, proclamata vicepresidente della Sir dal neoeletto consiglio direttivo, guidato dal presidente, professor Andrea Doria di Padova, che dirigerà la società scientifica fino al 2026. “Sono onorata di questo incarico – dichiara la dottoressa Padula– e sono felice perché questo risultato è il frutto della credibilità acquisita dalla Reumatologia del ‘San Carlo’ di Potenza nella comunità scientifica nazionale ed internazionale grazie all’intenso lavoro iniziato oltre 20 anni fa dal professor Ignazio Olivieri e proseguito con impegno dai suoi collaboratori, a cui va il mio sentito ringraziamento”.