Xylella, Sicolo: “Regione, Governo ed Europa agiscano insieme”
“I 20 milioni di euro stanziati dalla Regione Puglia per le aree colpite dalla Xylella e i 30 finalmente sbloccati dal Governo per i reimpianti sono due buone notizie. Ora occorrono altre due cose: una condivisione strategico-operativa tra i due più importanti livelli istituzionali e l’elaborazione concertata anche con l’Europa di un nuovo piano di contrasto e rigenerazione sul modello di ciò che è stato fatto per l’olivicoltura in Andalusia, dove il governo ha messo a disposizione 1 miliardo di euro. In Puglia, che è la prima regione olivicola d’Italia, va fatta la stessa cosa e vanno impiegate le medesime risorse distribuite magari in 5 anni per trovare una cura efficace e, al contempo, ripristinare per intero il potenziale produttivo andato distrutto nelle aree colpite dal batterio.”.
Con queste parole, il presidente di CIA Puglia e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani, Gennaro Sicolo, commenta le ultime e importanti misure adottate dalla Regione Puglia e dal Governo sulla questione quanto mai centrale della Xylella e della inderogabile necessità di risollevare l’olivicoltura nelle zone che, dal 2013, sono state devastate dall’avanzata inesorabile del batterio che distrugge gli ulivi.
“Solo e soltanto attraverso un piano dotato delle necessarie risorse, concordato e condiviso tra Regione, Governo ed Europa, e di concerto con le organizzazioni agricole, è possibile pensare di sconfiggere definitivamente la piaga ultradecennale della Xylella”, aggiunge Sicolo. “Occorre fornire alla scienza le risorse necessarie a passare dalla ‘diagnosi’ a una ‘terapia’ risolutiva. Allo stesso tempo, i reimpianti vanno favoriti non soltanto economicamente ma anche snellendo e velocizzando l’immediata operatività degli stessi, in modo da permettere alle nuove piante di arrivare a diventare produttive. È fondamentale un coordinamento delle attività di ricerca regionali, nazionali e internazionali. Se per il Salento e, più in generale, per tutte le zone colpite da Xylella c’è l’urgenza di ripartire, dall’altra parte occorre fermare definitivamente sia lo sviluppo dei nuovi ceppi sia l’avanzata del batterio verso il Barese e il nord della Puglia, perché questo avrebbe effetti disastrosi su un’economia del settore olivicolo-oleario pugliese con riverberi occupazionali e produttivi non sostenibili nemmeno dal punto di vista della tenuta sociale. Stiamo parlando della punta di diamante del settore agricolo, principale leva economico-produttiva del sistema-agricoltura della Puglia, principale asset del nostro export e della nostra identità anche da un punto di vista paesaggistico, culturale e turistico. Per tutte queste ragioni – conclude Sicolo – è vitale che i livelli istituzionali vadano oltre ogni possibile contrasto di natura politico-ideologica per cementare un’alleanza vera, basata sulla piena consapevolezza che, qualora non si riuscisse a sconfiggere la Xylella e ripartire, le conseguenze sarebbero tragiche per tutti”.