L’associazione CerBelli denuncia i mancati diritti delle persone con disabilità
Non possiamo più tacere poiché il silenzio rende complici.
L’associazione CerBelli, associazione foggiana sulle neurodivergenze, intende denunciare la situazione preoccupante che si profila nettamente e con una rapidità allarmante: i diritti delle persone con disabilità sanciti dalla Convenzione ONU del 2006 sono minacciati e messi in discussione. Sui giornali e sui social stanno comparendo negli ultimi giorni articoli e video che non rendono un’idea giusta di quella che è la disabilità e dei diritti delle persone con disabilità.
E in Argentina si fa addirittura di peggio.
La riforma dell’Andis messa in atto dal presidente Javier Milei per classificare le persone con disabilità psichica e cognitiva reintroduce termini come “imbecille, idiota, debole di mente”. La scelta di queste parole ingiuriose ed offensive è assurda e sancisce la volontà di dividere il mondo tra i meritevoli e degni da una parte e gli imperfetti, da nascondere ed emarginare dall’altra.
Si tratta insomma di un salto indietro nella storia dei diritti civili. Riteniamo questo un attacco gravissimo. La civiltà si misura dal modo in cui si trattano i più deboli, i fragili e le minoranze. Oggi possiamo dirlo stiamo procedendo a grandi passi verso la barbarie. Altrettanto gravi, infatti, le dichiarazioni di Trump in occasione del disastro aereo di Washington di poche settimane fa.
Il presidente statunitense ha dichiarato con nonchalance che le politiche per la diversità degli Stati Uniti hanno portato all’assunzione di persone con disabilità fisiche o psichiche non qualificate per i controllori di volo. Affermando, altresì, che solo individui “altamente intelligenti e psicologicamente superiori” dovrebbero ricoprire tali ruoli.
Atteggiamenti simili non possono trovare spazio nella nostra società che deve essere accogliente, inclusiva rispettosa delle diversità,
E anche in Italia la situazione non è rosea. È stata rinviata di un anno l’ attuazione del Decreto legge 62 che riguarda la Riforma sulla disabilità, una svolta epocale per la valutazione di base, la valutazione multidimensionale e il progetto di vita indipendente;
E come se non bastasse a rendere il quadro più fosco sono arrivate le parole di Galimberti sulla scuola italiana, le diagnosi di autismo e disturbi specifici dell’apprendimento.
“La scuola elementare sembra diventata una clinica psichiatrica”, ha affermato Galimberti. “Tutti discalculici, discrafici, dislessici, asperger, autistici…ma chi l’ha detto? Ai miei tempi non c’erano queste condizioni. C’era uno più bravo e uno meno bravo, che poi si esercitava e diventava bravo”. Il filosofo ha poi criticato la tendenza a “patologizzare tutte le insufficienze”, sottolineando come l’aumento delle diagnosi sia dovuto, a suo avviso, alla richiesta da parte dei genitori di percorsi facilitati per i propri figli. “È la strada dell’ignoranza, purché siano promossi”, ha concluso, “perché ai genitori interessa questo, non la formazione”.
Vorremmo ricordare all’esimio studioso che occorre tacere quando non si conoscono le questioni, che non si danno informazioni sommarie e fuorvianti, soprattutto quando si ha una grande visibilità e capacità di orientare le opinioni delle persone. La disinformazione unita al pregiudizio e allo stigma sociale hanno una ricaduta nefasta sulla vita migliaia di persone, di bambini e ragazzi che hanno speranze e sogni e che meritano di realizzarli come tutti gli esseri umani.
“Noi non cediamo il passo, vigileremo e difenderemo sempre questi diritti, portando avanti le nostre istanze. Nonostante Milei e tutti gli altri che gratuitamente denigrano le persone con disabilità” afferma il consiglio direttivo dell’associazione CerBelli.