UGL Salute preoccupata per il futuro della sanità in Italia
“La sanità italiana è ostaggio di un paradosso che ne certifica, ad ora, lo stato di crisi profonda” dichiara Gianluca Giuliano, segretario nazionale della UGL Salute. “La notizia che anche il Piemonte si sia accodato ad altre Regioni nella caccia di infermieri all’estero, per far fronte alla carenza di personale, non ci sorprende di certo. Mancano professionisti – prosegue il sindacalista – ed il motivo è semplicissimo: sono sottopagati, lavorano in condizioni precarie e spesso di pericolo per l’incolumità personale, hanno pochissime aspettative di progressione di carriera. È normale allora che tanti nostri operatori sanitari accettino proposte vantaggiose dall’estero. Un coraggioso infermiere italiano rientrato dall’Inghilterra per essere impiegato nell’ apertura di una delle nuove Case di Comunità, che dovrebbero rappresentare la base di una medicina del territorio che stenta a decollare, ha candidamente ammesso in una recente intervista come dal Regno Unito lo abbiano contattato offrendogli 1.600 euro a settimana, 6.400 euro mensili, per fare marcia indietro. Facile capire allora perché i nostri professionisti guardino all’estero. Mentre è altrettanto semplice rendersi conto che gli stipendi attuali offerti in Italia siano solamente attrattivi per un determinato tipo di personale straniero, probabilmente con percorsi formativi tutti da verificare, ma assolutamente insufficienti per i nostri professionisti zavorrati da anni agli ultimi posti nelle medie retributive in Europa. Nella sanità, come in altre categorie, si fa enorme fatica ad attuare una politica sociale che premi i nostri lavoratori con stipendi adeguati. E questo per noi è inaccettabile” conclude Giuliano.