Ricerca e innovazione per una gestione sostenibile dei rifiuti, la Giunta regionale approva lo schema di Accordo con il Politecnico di Bari
Una gestione sostenibile dei rifiuti urbani non può prescindere da investimenti nel monitoraggio, ricerca e nella sperimentazione di tecnologie innovative per il trattamento e recupero dei rifiuti, così come previsto dal Piano regionale di Gestione dei rifiuti urbani.
La Giunta ha, a tal proposto, approvato lo schema di Accordo tra la Regione Puglia e Dipartimento di ingegneria civile, ambientale, del territorio, edile e di chimica (DICATECh) del Politecnico di Bari, con il quale, fa sapere l’assessora regionale all’Ambiente, Serena Triggiani, “assicuriamo, a valere sulle risorse stanziate con il bilancio pluriennale 2024-2026, il raggiungimento degli obiettivi strategici previsti dal piano di gestione dei rifiuti urbani. Difatti, con una dotazione di 200 mila euro per il 2025, potremo implementare e sviluppare le attività di ricerca sulla gestione sostenibile dei rifiuti urbani, ottimizzare alcuni processi di trattamento e definire, con il supporto scientifico e tecnico del mondo universitario, forme di gestione dei rifiuti innovative e virtuose. Tutto questo per raggiungere gli obiettivi strategici regionali in materia di gestione dei rifiuti e intervenire, se necessario, con misure correttive e migliorative. Il protocollo d’intesa – prosegue l’assessora – prevede la realizzazione di attività di ricerca e sperimentazione per l’ottimizzazione del trattamento meccanico-biologico dei rifiuti urbani indifferenziati e per lo sviluppo di nuove filiere di trattamento dei rifiuti urbani e fanghi di depurazione”.
“Abbiamo degli obiettivi di qui al 2030 che ci impone l’Ue in materia di riciclo e per la riduzione del conferimento in discarica: il nostro documento programmatico, il PRGRU, ci indica, pertanto, soluzioni gestionali e impiantistiche per migliorare ed efficientare il nostro sistema di gestione dei rifiuti, anche attraverso investimenti in azioni innovative, che solo il mondo della ricerca può suggerirci e offrirci. Siamo consapevoli dei disagi che subiscono i territori sedi di discariche – motivo per cui abbiamo anche previsto per quei comuni risorse aggiuntive da impegnare per investimenti nel campo dello sviluppo territoriale sostenibile – ma si tratta di sforzi, cui sono chiamati, che avranno un termine e, ci auguriamo, il prima possibile. E il contributo che ne verrà dal mondo universitario e della ricerca, come previsto nel nostro Piano, sarà prezioso e utile a tutti grazie a un miglioramento del nostro ciclo dei rifiuti”.