Alluvione, le imprese alla Regione: Il Governo ci ignora, protestiamo insieme
A quasi 5 mesi dall’alluvione dello scorso 1 marzo la mancanza dell’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri che indica le modalità di attuazione del dichiarato stato di calamità blocca ogni possibilità di intervento in favore delle aziende danneggiate e i rappresentanti di mondo agricolo e industrie chiedono alla Regione Basilicata di mettersi a capo della protesta partecipando ad una grande manifestazione che veda a Roma sfilare congiuntamente tutte le sigle.
La richiesta è stata avanzata questa mattina nel corso della riunione della “cabina di regia” convocata dall’assessore alla Protezione Civile, Rosa Gentile, e a cui ha preso parte anche l’assessore all’Agricoltura Vilma Mazzocco. I due esponenti di giunta, ciascuno per propria parte, hanno fatto il punto sulle iniziative messe in campo dalla Regione fino a questo momento (con già delibere di aiuto alle imprese danneggiate per oltre 2 milioni) e sulle interlocuzioni avute col Governo per sbloccare la situazione di impasse sottolineando l’unitarietà dell’azione regionale che si è verificata dal primo momento, con la decisione di affidare la presenza sui luoghi dell’emergenza al solo assessore alla protezione civile e fino ai tempi più recenti, con i diversi esponenti di giunta pronti a rivendicare ad ogni tavolo nazionale, gli aiuti spettanti alla Basilicata. “Ad oggi – hanno spiegato Gentile e Mazzocco – la Regione ha fatto tutto quanto possibile, bloccata anche dall’applicazione del patto di stabilità. Restano emergenze irrisolte che riguardano le imprese ma anche il ripristino degli argini e l’eliminazione del rischio residuo, interventi senza i quali in autunno il problema potrebbe riproporsi. Ma il Governo non solo non dà risorse, ma in assenza dell’Ordinanza impedisce anche di porre in atto azioni proprie”.
La mancanza dell’ordinanza, ad esempio, rende impossibile la rilevazione dei danni, non essendo indicati i criteri con cui vanno quantificati. Conseguentemente tutti gli aiuti legati al riconoscimento di una percentuale del danno, anche quelli già finanziati dalla Regione, restano bloccati. E, in prospettiva, c’è il problema del mancato trasferimento di fondi. “Per le calamità dello scorso 2 novembre – hanno spiegato Gentile e Mazzocco – a fronte di un danno che lo stesso Governo ha riconosciuto in 3 milioni di euro, ha impegnato solo 148mila euro”. Insomma, il momento è difficile, le prospettive non lasciano ben sperare.
Da parte delle rappresentanze delle imprese c’è stato il riconoscimento dell’impegno avuto dalla Regione per far fronte alle situazioni di difficoltà, anche se sono stati auspicati “sforzi creativi” che consentano di velocizzare l’erogazione della spesa aggirando i vincoli posti da norme nazionali e comunitarie. Ma in maniera ancor più forte è stata presentata la volontà di organizzare una grande manifestazione unitaria a Roma per sollecitare l’adozione dei provvedimenti in favore degli alluvionati chiedendo alla Regione di elevare i toni del confronto istituzionale col Governo nazionale e di mettersi a capo delle iniziative di protesta.
“Il governatore De Filippo – ha detto Nicola Serio presidente della Cia del Materano – si metta alla nostra testa per ottenere quell’ordinanza senza la quale ogni sforzo è impossibile”. “Proprio per l’ordinanza – ha aggiunto Fabris del Comitato Terre Joniche – da 5 giorni 6 persone stanno facendo uno sciopero della Fame e abbiamo chiesto anche alla Regione Puglia di seguire la strada della Regione Basilicata”. “La sola azione istituzionale non è bastata – ha detto Giuseppe Brillante direttore della Coldiretti – la Regione alzi i toni col Governo e noi saremo pronti ad accompagnarla. Se il problema è la mancanza Opcm su quello bisogna far convergere gli sforzi”. “La Regione ha già chiarito col Governo le esigenze – ha aggiunto Nicola Minichino di Coopagri – lo ha fatto anche l’assessore Mazzocco col Ministro Romano alla nostra manifestazione nazionale, ma non ci sono state risposte. Dalla Regione non possiamo pretendere di più, ora serve unirci per ottenere da Roma ciò di cui abbiamo bisogno”. E sulla stessa linea si è schierato anche Giovanni Matarazzo, Presidente della Sezione Turismo di Confindustria Basilicata: “il problema non è dell’agricoltura ma del territorio e delle sue imprese, e dobbiamo muoverci all’unisono”.