Confapi Matera sollecita le banche sui Fondi di garanzia
Dopo una lunga gestazione e un parto pieno di complicazioni, finalmente i due Fondi regionali di garanzia, quello per gli investimenti e quello per il circolante, sono potenzialmente in grado di ridare fiato alle piccole e medie imprese, consentendo loro un più agevole accesso al credito sia per realizzare nuovi investimenti che per procurarsi liquidità attraverso operazioni di circolante e di consolidamento dei debiti bancari.
CONFAPI Matera, tuttavia, dopo avere dato atto alla Regione e a Sviluppo Basilicata di avere messo appunto un valido strumento, segnala che ad oggi soltanto un istituto di credito (sic) ha aderito ai Fondi, sottoscrivendo la convenzione con Sviluppo Basilicata, vale a dire Banca Carime, oltre ad una BCC del potentino.
Per questo motivo il presidente di CONFAPI Matera, Vito Gravela, invita le principali banche operanti sul territorio provinciale ad aderire a queste due importanti opportunità per le PMI, in modo da consentire l’erogazione di finanziamenti per investimenti imprenditoriali e il rafforzamento della struttura patrimoniale e finanziaria delle imprese.
Il perdurare della crisi – commenta Gravela – ha creato una carenza di liquidità nelle imprese ed una necessità di consolidare i debiti bancari, cioè di trasformare le esposizioni a breve termine in mutui a medio e lungo termine. Il Fondo regionale di garanzia consente, attraverso la garanzia concessa da Sviluppo Italia, di accedere più facilmente al credito e a condizioni vantaggiose. Altrettanto dicasi – precisa il presidente di CONFAPI Matera – per quelle imprese che hanno scelto di investire come risposta alla crisi e che, purtroppo, trovano ostacoli insormontabili per avere il sostegno delle banche.
Gravela, infine, ricorda che il precedente Fondo di garanzia regionale non ha funzionato per la scarsa collaborazione degli istituti di credito. Adesso, tuttavia, la procedura è stata semplificata così come chiedevano le banche. Le Associazioni imprenditoriali, pur non essendo d’accordo con tali modifiche, le hanno accettate perché i Fondi funzionassero. Il blocco dei pagamenti alle imprese da parte della pubblica amministrazione, dovuto al rispetto del vincolo del Patto di Stabilità interno, rende urgente l’operatività dei Fondi regionali, sia per procurarsi quella liquidità che manca, sia per allungare i tempi di restituzione delle esposizioni bancarie.