Fonti rinnovabili, solo il 43% è promosso dalle imprese pugliesi
La Regione Puglia conferma l’attenzione nei confronti delle energie pulite e nel primo semestre 2011 dà l’avvio ad impianti che necessitano di Autorizzazione Unica per 727,4 Mw (+ 46% rispetto ai 497 del secondo semestre 2010) di cui 530,8 Mw (il 73% del totale) per impianti fotovoltaici e 196,5 Mw (27% del totale) per impianti eolici. Nel periodo non è stata concessa alcuna autorizzazione per impianti a biomasse contro i 44 Mw del semestre precedente.
Quanto alla distribuzione territoriale delle autorizzazioni la provincia dauna detiene il primato assoluto: il 76% (pari a 550,3 Mw) della potenza autorizzata nel primo semestre 2011 dalla Regione Puglia infatti riguarda impianti localizzati nella provincia di Foggia (oltre 350 Mw per impianti fotovoltaici contro i 61 del semestre precedente); seguono Bari (con 80,1 Mw), Brindisi (61,7 Mw), Lecce (21,2 Mw) e Taranto (13,9 Mw); nessuna autorizzazione per impianti nella Bat. Quanto alla proprietà di queste autorizzazioni, si conferma la forte presenza di investimenti esogeni al nostro territorio. Soltanto il 43% di queste autorizzazioni sono state infatti ottenute da aziende con sede legale in Puglia.
Sono questi alcuni dei dati contenuti nello studio condotto da Promem Sud Est su dati BURP Regione Puglia e presentati oggi in occasione della “ V Giornata dell’energia pulita”, organizzata da Promem Sud Est e Ente Fiera del Levante in collaborazione con SEC Mediterranea e Fondazione Ambiente Puglia. L’evento, promosso da RinnovaNet e realizzato con il contributo di Monte dei Paschi di Siena, Banca Carime, Banca Popolare Pugliese, Saem e Solon, si è articolato in un mix di convegni e seminari scientifici.
In apertura dei lavori Mario Rubino, presidente della Promem Sud Est ha spiegato che «la giornata dell’energia pulita rappresenta ormai un appuntamento istituzionale di rilievo nazionale, una sorta di laboratorio culturale che sviluppa momenti di confronto aperto e costruttivo tra rappresentanti del mondo istituzionale, bancario, imprenditoriale e della ricerca. Non è un caso che questo appuntamento abbia sede in Puglia, il cui governo conferma l’attenzione in materia di energie rinnovabili con una serie di semplificazioni amministrative a sostegno dei programmi di investimento».
“Il periodo che abbiamo preso in considerazione nel nostro studio – ha commentato Massimo Leone a.d. della Promem Sud Est – è probabilmente l’ultimo nel quale spiccano ancora autorizzazioni per grandi impianti a terra considerato il sostanzioso calo degli incentivi deciso con il IV conto energia che ha penalizzato i parchi fotovoltaici. L’interesse si è spostato ora nei confronti dei tetti industriali che consentono alle aziende ritorni sugli investimenti ancora a due cifre, ben superiori a quelli che possono offrire altre forme di investimento, soprattutto in questo momento di grande turbolenza dei mercati”. Tra le novità presentate nel corso della giornata c’è anche RinnovaNet, la rete di imprese composta da aziende operanti nel settore delle energie rinnovabili, nata in Puglia per promuovere la cultura delle energie rinnovabili, individuare opportunità commerciali, sostenere il processo di crescita e consolidamento delle imprese aderenti.
“La nostra rete di imprese – ha spiegato Nicola Catalano, presidente di RinnovaNet – sta portando avanti una serie di attività tese a individuare opportunità di business a livello locale, nazionale e internazionale. Inoltre siamo orientati a intercettare opportunità anche nel campo della formazione e della R&S; tra queste la partecipazione al bando Fondimpresa, che ha stanziato 1 milione di euro a favore di imprese organizzate in reti per la realizzazione di progetti formativi. Attualmente sono 11 le imprese aderenti a RinnovaNet ma siamo pronti a valutare altre possibili adesioni tra cui quella di Solon, uno dei principali produttori di pannelli».
Presente alla tavola rotonda tra produttori di tecnologie e installatori Emiliano Pizzini, Amministratore delegato di SOLON S.p.A. Carmignano di Brenta (PD) che, con una capacità produttiva annua di 100 MW e oltre 200 dipendenti, è tra i principali player a livello nazionale per la realizzazione di impianti fotovoltaici a terra e su tetto. «La nostra azienda si rivolge direttamente al mercato industriale, fornendo impianti chiavi in mano attraverso la gestione diretta di tutti gli aspetti legati alla realizzazione degli stessi, e al mercato residenziale attraverso la nostra rete di installatori certificati Solar Pioneers”.Anche il sistema bancario ha un ruolo centrale nel settore delle energie rinnovabili fornendo soluzioni specifiche per le esigenze finanziarie legate alla realizzazione degli impianti.
“Attraverso un variegato ventaglio di proposte di finanziamento a sostegno del settore, la banca si schiera a supporto di imprese e privati cittadini che intendano investire in energie rinnovabili, offrendo strumenti finanziari ad hoc per ogni specifica esigenza – ha dichiarato Carlo Desiderio, Responsabile dell’Area Territoriale Sud – Est di Banca Monte dei Paschi di Siena – Il nostro impegno nel sostenere innovazione e Green Energy lega a doppio filo il rispetto per l’ambiente e la sensibilità della banca verso le rinnovate esigenze di una società in continua evoluzione».
“Nonostante la progressiva riduzione degli incentivi – ha spiegato Riccardo Caggia, direttore Centrale Crediti di Banca Popolare Pugliese – la realizzazione di impianti fotovoltaici resta, comunque, un investimento con ritorni economici di sicuro interesse. Le banche e le società di leasing continuano, quindi, ad accordare finanziamenti con questa finalità e ciò nonostante le turbolenze attuali del mercato. Restano, tuttavia, le complessità legate ad un quadro normativo e regolamentare mai definitivo”.
Al termine della mattinata il Sottosegretario Stefano Saglia ha premiato il vincitore del concorso “I giovani disegnano il premio per le energie rinnovabili e il risparmio energetico”, indetto da Promem Sud Est e rivolto ai giovani artisti. Il logo e il mock – up coordinato vincitori del concorso caratterizzeranno il premio per imprese, persone e iniziative che si sono distinte in Puglia nel 2011 nell’ambito della green economy e che sarà organizzato in autunno. Nel pomeriggio si sono susseguiti una serie di focus di approfondimento monotematici. Grande attenzione è stata dedicata all’evoluzione tecnologica nel settore della produzione di energie da biomasse nel corso del focus pomeridiano di approfondimento “Biomasse: l’energia dalla terra”.
Secondo Marco Manchisi, di Tera Srl e membro della giunta di Assoelettrica «nonostante le biomasse abbiano normalmente minore “risonanza” nel dibattito pubblico italiano rispetto ad altre fonti rinnovabili, il quadro italiano riporta un notevole interesse per i trend tecnologici più rilevanti nel settore delle biomasse in tutte le sue sfaccettature, che vanno dalla produzione di energia da biomasse agroforestali e olio vegetale alla produzione di carburanti alternativi di origine vegetale, dalla valorizzazione energetica dei rifiuti all’impiego degli scarti animali per la produzione di biogas».
“Le filiere agro-energetiche – ha spiegato Giovanni Bazzini, Responsabile Staff Commerciale Agroalimentare di Banca Monte dei Paschi di Siena – rappresentano una concreta possibilità di sviluppo per il comparto agricolo, anche se caratterizzate da una spiccata eterogeneità legata alle molteplici fonti rinnovabili che possono essere utilizzate, in base alle peculiarità del territorio in cui esse operano». «Con Terramica Agroenergia – ha continuato Bazzini – le imprese dispongono di un nuovo strumento in grado di orientare e sostenere le proprie scelte”. Altro tema al centro dell’attenzione la recente normativa in tema di reati ambientali. Per contrastare i fenomeni di aggressione dell’ambiente considerato nel suo complesso, è entrato infatti in vigore il lo scorso agosto il D.Lgs n.121/2011 che prevede alcuni nuovi reati ambientali.
“La normativa – ha specificato Francesco De Giglio, esperto in diritto societario e fiscalità d’impresa – ha così rovesciato uno dei principi fondamentali del nostro diritto penale: quello per il quale “societas deliquere non potest” introducendo la responsabilità, di fatto penale, degli Enti per alcuni reati di notevole allarme, commessi nell’interesse o a vantaggio degli stessi”. Eppure, in quella che viene definita l’era della green economy l’ “oro nero”, ovvero il carbone, continua a giocare un ruolo chiave nel nostro Pianeta. Di questo si è discusso nel corso del convegno pomeridiano “Torna in auge il carbone, + 8% produzione 2010. È la crescita del futuro?”
Secondo Anna Allegretta, Presidente della Fondazione Ambiente Puglia «tra tutte le principali fonti di energia primaria, il carbone è l’unico ad aver aumentato la sua produzione dell’ 8% nel 2010. Ci si chiede come sia possibile che nell’era di Kyoto e del riscaldamento globale, il carbone, nonostante i gravi problemi legati al trasporto e allo stoccaggio, alla depurazione dei fiumi e allo smaltimento delle ceneri, possa rivestire ancora una indiscussa importanza strategica andando a soddisfare così alte percentuali del fabbisogno energetico mondiale».
Per Rinaldo Sorgenti, vice presidente di Assocarboni l’avversione al carbone nasce invece da una scorretta informazione. “Bisognerebbe sapere – ha spiegato Sorgenti – che la CO2 non è di fatto un “inquinante”. Le vere emissioni inquinanti riguardano gli ossidi di zolfo e di azoto, le polveri e i metalli pesanti il cui impatto, grazie alle moderne tecnologie (CCT) è sostanzialmente e drasticamente ridotto. Occorre riconoscere l’importanza che ha il poter disporre di abbondante energia a prezzi ragionevoli per poter sostenere la competitività del nostro sistema Paese, sia in ambito locale che internazionale”.