Iva: quello che il consumatore non sa e invece deve sapere
E’ scattato ieri l’aumento dell’Iva dal 20 al 21%, decisa dal Governo. Marina Festa, Segretaria Provinciale dell’Adiconsum, dichiara: “L’aumento, rischia di realizzare effetti perversi sui prezzi dei beni soprattutto di prima necessità (alimentari, abiti, ecc), così come avvenne in occasione del passaggio dalla Lira all’Euro, con gli arrotondamenti a rialzo dei prezzi operati soprattutto dai commercianti, sono un rischio più che concreto. Generi alimentari: non sono soggetti all’aumento, in quanto godono dell’aliquota Iva agevolata al 4% o al 10%. Scatta l’Iva al 21% invece per le bevande gassate, i tartufi, i superalcolici, i vini e gli spumanti.
Beni e servizi: spiccano fra tutti il carburante (che sconta questo ennesimo gravame dopo l’aumento delle accise) e il gas per i consumi superiori ai 480mc/anno. L’incremento dei prezzi a seguito dell’innalzamento dell’Iva – prosegue Festa – è un inganno che sfrutta l‘ignoranza del consumatore sul meccanismo dell’Iva. Questa infatti viene sempre recuperata integralmente e non rappresenta mai un costo per professionisti e commercianti. Una volta incassato il corrispettivo dal consumatore, il venditore dovrà versare allo Stato solamente la differenza fra Iva pagata nelle proprie forniture ed Iva riscossa dal consumatore.
Invitiamo, pertanto, i consumatori – conclude Marina Festa – a segnalare alle nostre sedi territoriali anche via e-mail al seguente indirizzo: adiconsumatera@gmail.com eventuali richieste di pagamento di beni e servizi superiori all’1%”.
Beni che passeranno al 21% di Iva:
prodotti per l’igiene personale e della casa; casalinghi; automobili ed accessori auto; abbigliamento, calzature e pelletteria, accessori (inclusi occhiali da sole); bigiotteria, gioielleria e orologi; articoli tessili per la casa, tappeti ed arredamenti; elettrodomestici, telefonia ed hi-fi; Cd musicali e video; cartoleria e giocattoli; articoli sportivi; cinema, teatro, concerti e stadio.
Servizi che passeranno al 21% di Iva:
servizi sportivi (palestre, piscine ecc.) e ricreativi (es. parchi giochi, animazione feste); servizi estetici, barbiere/parrucchiere; telecomunicazioni (telefonia, Internet) e TV a pagamento; liberi professionisti (avvocato, commercialista, notaio); artigiani: autoriparatore, idraulico, elettricista, pittore, ditte di ristrutturazione.