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Fiat fuori da Confindustria?

“Certamente, se Fiat ha deciso di uscire da Confindustria con l’amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne che lo ha comunicato con una lettera alla Presidente degli industriali, Emma Marcegaglia, spiegandole che ‘Fiat e Fiat Industrial hanno deciso di uscire da Confindustria con effetto dal primo gennaio 2012’, l’UGL Basilicata non può fare altro che prenderne atto ma, ci sentiamo di capire di essere d’innanzi a strategie che riguardino i rapporti del Lingotto e la Confindustria in un addio definitivo, un addio ufficiale che parte dal primo gennaio 2012”. Così Giuseppe Giordano, segretario regionale dell’UGL Basilicata metalmeccanici, stigmatizza in una nota la notizia che da stamane stà ripercuotendo i mercati azionari del settore auto motive facendo il giro del mondo.

“All’azienda Fiat dalla Basilicata, chiediamo di sederci ad un tavolo ed analizzare il più proficuo stabilimento italiano, la SATA Melfi che, vedrà uscire dai propri cancelli circa 250mila vetture per il 2011. Siamo preoccupati – continua Giordano – essendo ancora lontani dalle 266mila unità del 2009, ma siamo anche molto lontani dalle 261mila auto previste a inizio anno per il sito dove si producono Grande Punto e Punto Evo, i bestseller del Lingotto. Se pur convinti e sicuri che il Lingotto mantenga fede agli impegni su ‘Fabbrica Italia’ per il sito di Melfi, l’UGL dimostrerà come sempre fin qui e fin’ora ha fatto, lealtà sindacale nei confronti di Fiat ma essa, non può sottacere ancora nel dover pronunciare il nuovo modello da costruire in Basilicata: consapevoli che molto dipenderà dalla congiuntura internazionale, lo stesso Lingotto non temerà certamente una flessione troppo pesante per uno dei suoi modelli più venduti per cui, ci sentiamo di dire ai nostri lavoratori lucani di pazientare convinti che la ripresa ci sarà”.

 

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