Chiuso il ciclo di appuntamenti del mercoledì ‘Unitep’ a Matera
La conferenza di Raffaele Miglionico sul tema “Risorgimento e brigantaggio nella collina materana” ha chiuso nel pomeriggio presso l’aula magna dell’ITC Loperfido di Matera il ciclo di appuntamenti del mercoledi promossi dall’Unitep, l’Università della Terza età e della educazione permanente di Matera e dedicati ai 150 anni dell’Unità d’Italia. Dopo il saluto del presidente Antonio Pellecchia, che ha tracciato un bilancio degli appuntamenti culturali, l’introduzione al tema prescelto è stata affidata allo storico materano Giovanni Caserta, che ha focalizzato l’attenzione sull’area della Basilicata interresata dal Risorgimento e dal brigantaggio nei comuni della collina materana. “La scelta è ricaduta sul relatore Raffaele Miglionico – ha spiegato Caserta – perchè attraverso una consultazione dei documenti d’archivio presenti a Salandra ha messo a fuoco i fatti avvenuti nel suo paese e in quelli dei comuni dell’area metapontino-basentana. Un’area molto vasta in cui non ci sono montagne e che permetteva ai rivoluzionari di collegarsi facilmente sia con la zona paludosa del Metapontino e di qui con la Puglia e la Calabria, sia con Potenza, Salerno e Napoli. Proprio in quest’area – ha rimarcato Caserta – si sono registrati forti movimenti liberali: c’era una evidente organizzazione della Carboneria, della Giovane Italia e persino di una Setta dell’Unità italiana, guardata con particolare sospetto a tal punto che i suoi componenti furono condannati a morte, pena poi comminata in ergastolo”.
Gli aspetti legati al Risorgimento e al brigantaggio sono stati approfonditi nell’aula magna da Raffaele Miglionico. “Questa conferenza è il frutto di una serie di ricerche sul Risorgimento avvenuto nei Comuni della collina materana, ricerche che mi hanno permesso anche di pubblicare il volume “La sandrella era un letto ciotoli roventi”. Oltre a Corleto Perticara, paese del potentino che ha partecipato attivamente ai moti del Risorgimento italiano, nel materano si sono distinti Pisticci, Ferrandina, Bernalda, Salandra e Craco. Gli aneddoti naturalmente sono tutti interessanti, potrei ricordare per esempio la vicenda di un giovane patriota di Bernalda laureando in giurisprudenza che ha sofferto il carcere a Napoli e che dopo aver partecipato ai moti garibaldini ha pagato con la vita quando si trovato a fare i conti con l’insurrezione dei Borboni guidati dal generale spagnolo Borges, inviato sul nostro territorio per una “restaurazione” di natura politica.”
Nella conferenza Miglionico ha approfondito anche il fenomeno sociale che ha spinto i contadini a partecipare al Risorgimento italiano. Dopo la mancata spartizione delle terre il ceto popolare decide di ribellarsi e così il movimento politico si trasforma in un fenomeno delinquenziale. Di qui deriva il dramma del Sud penalizzato rispetto al Nord del nostro Paese proprio nel momento in cui si rafforza l’Unità d’Italia. “I piemontesi – dichiara Miglionico – non hanno saputo cogliere le necessità delle popolazioni e quindi l’Unità d’Italia è stata un’occasione persa per avviare il buon governo in tutta la penisola. Queste contrade sono state infatti amministrate dai Borboni e oggi il Sud sconta i disastri della Questione Meridionale. Credo che con le dovute proporzioni i piemontesi di allora potrebbero essere i componenti della Lega Nord di oggi anche se dobbiamo considerare le responsabilità della nostra classe dirigente, che ha sperperato e speso male i fondi a disposizione. Oggi che i fondi si riducono non resta che rimboccarsi le maniche e non piangersi addosso”. L’interessante conferenza tenuta da Raffaele Miglionico, seguita da un gruppo numeroso di iscritti all’Unitep ha chiuso ufficialmente il ciclo degli appuntamenti dedicati all’unità nazionale ma l’ultimo atto sarà celebrato il 17 marzo 2012 con un incontro conclusivo che prevede anche l’inaugurazione della mostra di disegni e pitture del corso tenuto dal docente Michele Martinelli.