Continuano le ricerche a Matera per i due altamurani
Dopo le prime due giornate di ricerche, dove tutte le unità coinvolte dei Vigili del Fuoco, del Corpo forestale dello Stato, della Protezione Civile, le unità speciali Saf, Soccorso Alpino e del Cars hanno setacciato tutta l’area dal punto in cui la furia dell’acqua ha trascinato via l’auto fino alla gravina, ora si ricominicia. Non si trascura nulla e, per evitare che qualche dettaglio potesse sfuggire il Comandante Provinciale Vigili del Fuoco ed il Disaster Manager Pio Acito hanno ricostruito con il marito della donna scomparsa tutte le fasi di quel tragico evento. Alla luce della ricostruizione, si è reso quindi indispensabile ripartire e analizzare oltre il canale anche il fango che si è deposto dopo il passaggio dell’acqua. L’uomo, trascinato anche’egli dalla forza dell’acqua, è riuscito a salvarsi grazie ad un arbusto al quale si è aggrappato, dopo aver messo in salvo le due nipotine sul trattore di un amico chiamato in soccorso con il cellulare. Ma ha visto l’auto passargli davanti e finire poi nel canale, sparendo. Dalla ricostruzione, è tragicamente emerso come i corsi di acqua che si sono formati in seguito al forte temporale, siano stati due. Oltre il canale del Consorzio di Bonifica, la stradina adiacente si è trasformata in un torrente impetuoso, della profondità di circa 80cm. Infatti i residui lasciati a bordo strada, dopo le operazioni di pulizia effettutate proprio nel canale, hanno creato un argine che ha incanalato parte delle acque che scendevano dalla collinetta. Proprio su questa stradina si trovava la vecchia golf con a bordo Rosa e Carlo Masiello scomparsi, il marito della donna e le due nipotine. Con il supporto del CNR di Tito, da questa mattina si analizzano con un georadar i cumuli anomali di fango, che potrebbero contenere un corpo umano. Di contro si analizza con il sistema a battuta, nuovamente il torrente che scorre parallelo alla pista ciclabile in località Pantano, ogni giorno il livello dell’acqua cambia, la fitta vegetazione presente si assesta e potrebbero emergere nuovi indizi, come il borsone e la giacca rinvenute proprio in quell’area. Al centro delle operazioni di controllo e ricerca anche il torrente Gravina, nella zona del Parco. Infatti sono due i gruppi che stanno cercando tra gli anfratti e gli sbarramenti presenti sul percorso del torrente. Il primo è partito da Porta Pistola, nei rioni sassi in direzione Montescaglioso, il secondo da Parco dei Monaci in direzione contraria. Nel frattempo una terza area ricerche sta battendo con il supporto delle unità cinofile, la zona del torrente da Montescaglioso fino all’immissione nel Bradano.