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La Scaletta e il Rubbettino editore presentano il saggio Manlio Rossi Doria-Una riformatore del ‘900

Il Meridionalismo cosmopolita di Manlio Rossi-Doria, l’uomo che ha indicato nella politica del mestiere la strada maestra per una prassi riformista lontana dagli schemi dell’ideologia, e lo stretto rapporto con Matera e la Basilicata, sono i temi che il Circolo La Scaletta e la Rubbettino editore affronteranno nell’incontro pubblico in programma venerdì 11 novembre a Palazzo Lanfranchi, dove nella sala Levi, alle 18, sarà presentato il libro di Simone Misiani “Manlio Rossi-Doria. Un riformatore del Novecento” (Rubbettino, pp. 722, € 30). L’incontro vedrà la partecipazione, oltre alla vice presidente de La Scaletta Bruna Lapolla, dell’autore del libro e dell’editore Florindo Rubbettino che, parlando del saggio, afferma: “Il libro di Simone Misiani ricostruisce la vicenda intellettuale e umana di un grande meridionalista che seppe con grande lucidità e lungimiranza individuare diagnosi e rimedi per i mali del mezzogiorno. Un grande meridionalista rimasto spesso inascoltato ed è per questo che ancora oggi la sua lezione è di grande attualità”. Il dibattito vedrà i contributi del giornalista Rocco de Rosa e del presidente della Fondazione Zétema Raffaello de Ruggieri. La relazione di de Rosa sarà incentrata sull’opera del Rossi-Doria riformatore della politica agraria negli anni del dopo guerra e fino alle delusioni degli anni ’70. Testimone della disfida di Matera, Raffaello de Ruggieri racconterà del rapporto di Rossi-Doria e la Basilicata: a partire dal discorso che l’economista tenne l’8 ottobre del 1947 al teatro Stabile di Potenza su “I prossimi dieci anni in Lucania” per giungere ai due interventi che tenne nella sede del Circolo La Scaletta sulle prospettive di sviluppo dell’agricoltura in Basilicata. Il primo, la sera del 31 marzo del 1965, che aprì quella vivacissima fase di dibattiti passata alla storia come la disfida di Matera e il secondo, del 17 giugno del 1967, in cui avvenne l’epico scontro sul “Futuro della Montagna lucana” fra i due economisti agrari Manlio Rosso-Doria e Vittorio Ciarrocca. Momenti, di un passato recente, in cui la città di Matera era parte attiva e propositiva di politiche, idee e fatti sotto l’impulso propulsore del Circolo La Scaletta.

“La presentazione dell’ottimo e aderente alla realtà saggio di Misiani – afferma de Ruggieri – sarà dunque l’occasione per far riscoprire uno dei molteplici campi in cui La Scaletta si è spesa per contribuire fattivamente alla rinascita della città.

Sinossi del libro:

Manlio Rossi-Doria. Un riformatore del Novecento

LX volume della Collezione di Studi Meridionali. La prima biografia politica del grande meridionalista Manlio Rossi-Doria.

Con la biografia politica di Manlio Rossi-Doria viene rimesso al centro della interpretazione del Novecento italiano il tema del meridionalismo che era stato messo in ombra, frettolosamente, nell’ultimo trentennio. Il suo nome figura accanto ad Eugenio Colorni, ErnestoRossi e Norberto Bobbio, come uno degli intellettuali più interessanti del Novecento europeo. Nella sua vita di intellettuale persegue con lucidità e coerenza il rapporto tra lo studioso di economia agraria con il militante politico. Rossi-Doria è stato un politico anomalo ed un intellettuale non conformista: prima giovane militante comunista, poi, durante la Resistenza e dopo la guerra, protagonista nella vita del Partito d’Azione e poi dal 1948 impegnato nella opera della trasformazione dell’agricoltura meridionale culminata con la legge di riforma agraria. Dalla seconda metà degli anni Cinquanta fino agli anni Ottanta è protagonista critico nella vita interna del Partito socialista, partecipa alla stagione delle riforme degli anni Sessanta e Settanta, ne denuncia i limiti con le sue analisi scomode, senza abbandonare mai il suo ottimismo di fondo; pone in primo piano il problema della mancanza in Italia di un partito riformista di massa, e denuncia l’inadeguatezza delle classi dirigenti. Della sua vita privata e pubblica Rossi-Doria ha lasciato testimonianze numerose: le memorie e un ricchissimo archivio. Sulla base di questi documenti e grazie a una paziente ricerca condotta in archivi pubblici e privati, Misiani con questo volume ha tracciato per la prima volta un profilo completo della vita e dell’azione politica di Rossi-Doria, estendendo la ricerca sull’origine delle idee oltre i confini della produzione intellettuale, andando alle circostanze contingenti nel senso più ampio del termine, includendo la famiglia, l’ambiente culturale e le ideologie. Si sono riunite in un medesimo racconto le idee astratte e i sentimenti individuali, al fine di portare alla luce il senso della libertà crocianamente intesa e la soggettività nella storia. Sono venuti allo scoperto gli intrecci che tengono unita la vicenda del meridionalismo italiano con la storia della democrazia nel Novecento. Minuziosa e appassionata questa biografia ci porta a contatto diretto con una vicenda umana e politica fuori dal comune e ne conferma a un tempo l’importanza e il fascino.

L’autore:

Simone Misiani è nato a Roma l’8 febbraio del 1966. E’ ricercatore di storia contemporanea presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli studi di Teramo, dove insegna Storia della cultura. Si interessa al tema del rapporto tra la cultura e la decisione politica. Sulla storia della statistica pubblica in Italia di recente ha pubblicato I numeri e la politica: statistica, programmazione e Mezzogiorno nell’impegno di Alessandro Molinari, Bologna, Il Mulino, 2007.

 

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