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Convegno ‘La gestione forestale sostenibile nelle aree protette’ a Marsico Nuovo

Si è svolto mercoledì, presso la sede del Parco nazionale dell’Appennino Lucano a Marsico Nuovo, il convegno dal titolo “La gestione forestale sostenibile nelle aree protette: politiche, ambiente e sviluppo economico”, con il quale il Parco dell’Appennino Lucano e l’Università di Basilicata hanno voluto celebrare l’Anno Internazionale delle Foreste. I lavori si sono articolati in due sessioni e una tavola rotonda pomeridiana. Ad aprire il convegno è stato il commissario straordinario dell’Ente Parco ing. Domenico Totaro che, dopo aver introdotto il tema illustrando le caratteristiche naturali dell’area protetta dell’Appennino Lucano, con i suoi 350 ettari di piantagioni da legno e rimboschimenti con superfici esotiche, ha fatto il punto sulle normative di salvaguardia che regolano la vita all’interno del Parco. Parlando della gestione forestale sostenibile, Totaro ha detto che “quest’ultima ha la caratteristica di tenere conto delle variabili ecologiche e sociali, per cui è necessario che essa sia sfruttata entro i limiti di rispetto delle generazioni future”. Fondamentale a questo scopo, ha proseguito il commissario, “sono le iniziative di certificazione forestale, quali strumenti atti a dimostrare che i boschi sono effettivamente gestiti in maniera sostenibile oltre ad indentificarne la tracciabilità”. Sul piano delle iniziative pratiche, ha concluso Totaro, introducendo l’argomento della prima relazione, “il nostro Parco con apposita convenzione, ha dato incarico all’Inea di redigere il Piano Forestale Territoriale di Indirizzo”. Il PFTI, di cui ha parlato la dott.ssa Costantini dell’Inea, comprende i territori dei comuni del Parco dell’Appennino Lucano e quelli del P.O. Val d’Agri. Un Piano completamente innovativo con un modello di pianificazione forestale che vede i boschi come erogatori di servizi e che si ispira ad una struttura modulare, implementabile con altre proposte legate alle esigenze dei territori. Presente anche il Vicepresidente di Federparchi, il dott. Antonello Zulberti, che ha sottolineato la funzione educativa dei boschi: “Specie nelle aree protette i boschi devono essere gestiti e curati anche per l’importanza a fini turistici che essi rivestono. Un’aggiornata ed efficiente gestione sostenibile delle risorse naturali può essere considerata come il punto di equilibrio tra funzionalità dei sistemi e capacità adattativa dei territori”. Il convegno è entrato poi maggiormente nello specifico attraverso gli interventi di alcuni docenti universitari. Sono stati così evidenziati due concetti chiave per una gestione sostenibile delle foreste, la multifunzionalità e la politica del territorio. Se da un lato si è evidenziato l’importanza della biodiversità per la conservazione e lo sviluppo delle foreste, e quanto il territorio del parco dell’Appennino Lucano abbia una fortissima vocazione forestale con il 97% dell’area complessiva che ha questa propensione naturale. Allo stesso tempo è venuto fuori il ruolo centrale della multifunzionalità delle foreste e della multidisciplinarietà nella gestione delle stesse. La foresta rappresenta non solo una ricchezza naturale ma senz’altro un trampolino di sviluppo dell’economia, in questo senso va interpretato un discorso di gestione aperto a diverse discipline che confluiscono nel ruolo chiave che deve rimanere la multifunzionalità delle foreste. In definitiva i boschi non devono essere relegati alla sola produzione legnosa. Il convegno si è concluso con una tavola rotonda tra diverse personalità politiche e sociali. Da evidenziare le riflessioni del presidente della Regione Vito De Filippo e del senatore Guido Viceconte. De Filippo, ricordando quanto il tema della forestazione sia stato delicato nel passato, soprattutto nel Mezzogiorno, poiché spesso legato al tema dell’occupazione, ha ribadito l’importanza delle foreste lucane: “Ad oggi – ha concluso De Filippo – questo settore merita in assoluto l’attenzione della Regione, oltre che richiamare interventi di valutazione ed approfondimento. E’ una enorme risorsa per la Basilicata. Il Parco nazionale dell’Appennino Lucano deve in questo senso continuare a rivestire un ruolo di connubio tra le istituzioni e territorio. Sarà poi attraverso un piano strutturale e dei piani di assestamento che si potrà rendere davvero produttiva la gestione sostenibile delle foreste, con l’uso essenziale di strumenti di programmazione e di partecipazione diffusa”. Il senatore Guido Viceconte ha voluto invece rimarcare il ruolo centrale dei Parchi nazionali nella salvaguardia del territorio e soprattutto nel rilancio di una economia sostenibile che deve diventare vera e propria fonte di ricchezza per le popolazioni. “La Basilicata – ha detto Viceconte – è una regione piccola in termini demografici ma che ha una grandissima ricchezza in termini di risorse strategiche: petrolio, acqua, ambiente. Queste sono risorse fondamentali che il Parco non solo deve tutelare ma bensì congruamente sfruttare per dare uno sviluppo sostenibile al territorio. In Basilicata insistono due Parchi nazionali e questi devono rappresentare delle opportunità straordinarie per la popolazione. Tali aree – continua il senatore del Pdl – hanno una grande antropizzazione e per questo devono divenire sempre piu’ luoghi per sperimentare nuove strategie di sviluppo sostenibile. I Parchi non devono essere fatti di soli vincoli ma invece devono essere catalizzatori di opportunità e di fruizione del territorio per ricavarne ricchezza. Per questi motivi – ha concluso Viceconte – l’attenzione delle istituzioni deve essere alla ricerca, a questi meccanismi virtuosi, a queste nuove economie sostenibili, tutto ciò rappresenta la vera sfida per un futuro migliore”.

 

 

 

 

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