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La rinascita del sito industriale della Ferrosud una priorità per Matera e l’intera provincia

La notizia diffusa martedì scorso sull’accordo siglato a Roma, al Ministero del Lavoro, sul prolungamento fino al 29 ottobre prossimo della cassa integrazione in deroga per 39 lavoratori della Ferrosud di Matera, non deve assolutamente rappresentare il punto di arrivo ma di ripartenza per la messa a punto di una politica di rilancio della più importante azienda metal-meccanica del materano e dell’intero settore dei trasporti in Basilicata.

Nella mia visita effettuata qualche giorno fa agli impianti, accompagnato dall’ Amministratore delegato Vito Di Michele, ho percepito la chiara sensazione di essere all’interno di un sito industriale dalle grandi potenzialità che merita il massimo delle attenzioni da parte delle istituzioni tutte e della politica regionale e nazionale, in cui decine di operai lavorano in condizioni logistiche non ideali ma in un clima di ritrovata fiducia e nella consapevolezza di poter contribuire a rilanciare l’impresa difendendo in maniera attiva il proprio posto di lavoro, conservando stipendio e dignità.

Sin dai prossimi giorni quindi sarà utile sostenere fortemente il percorso giuridico-amministrativo che il management attuale di Ferrosud sono certo saprà mettere in campo, non prima di averlo concordato con le rappresentanze sindacali, finalizzato sia a ricreare le condizioni per tornare ad essere protagonista del mercato in un settore complesso ma ancora capace di garantire in altre regioni d’Italia migliaia di posti di lavoro sia alla partecipazione diretta alle gare di appalto, ipotesi oggi impossibile per la presenza di un concordato preventivo di per sé estremamente limitativo.

Secondo una recentissima ricerca del CESIT (Centro Studi sui Sistemi di Trasporto), nonostante gli investimenti, in Italia sistemi ed infrastrutture sono piuttosto modesti, almeno se confrontati con quelli dei principali Paesi europei (nel nostro Paese la priorità di spesa in questi ultimi anni e nei prossimi e’ legata soprattutto allo sviluppo dell’Alta Velocità ferroviaria) ed il valore medio degli ordini annui di nuovo materiale rotabile nell’ultimo quinquennio ha toccato comunque la cifra di 450 milioni di euro, mentre nei maggiori Paesi europei il volume degli ordini è stato di circa 1,5 miliardi di Euro all’anno.

Nel nostro Paese esiste una forte competenza industriale posseduta sia da aziende italiane con le quali una “nuova Ferrosud” potrebbe stabilire partnership importanti (Ansaldo Breda e Ansaldo STS) sia da stabilimenti dei principali gruppi mondiali (Alstom, Bombardier, KnorrBremse, Faiveley), che fanno riferimento per circa l’80% a fornitori italiani, di cui un centinaio di primo livello e circa 400 PMI specializzate nel settore, con un’occupazione complessiva stimata pari a più di 30 mila addetti.

Fondamentale sarà quindi concentrare tutte le nostre attenzioni per sostenere l’azione di rilancio di questa “società in rinnovamento” che oggi finalmente ha delle commesse riattivate (negli ultimi mesi sono stati consegnati a Trenitalia Cargo 10 veicoli su 19 di una prima commessa e 3 veicoli su 48 relativi ad una seconda commessa di revamping oggi ancora in corso) che vengono puntualmente realizzate dalle qualificate maestranze esistenti in un sito produttivo dalle importanti caratteristiche strutturali e funzionali.

E’ proprio il sito industriale che rappresenta uno dei principali assets su cui puntare per il rilancio, in quanto si caratterizza per le grandi superfici disponibili, sia coperte che scoperte, i cui utilizzi potrebbero essere in un prossimo futuro di supporto all’intero sistema produttivo locale svolgendo la naturale funzione di interporto, vista anche la presenza al suo interno di una importante linea ferroviaria di immediato utilizzo collegata direttamente alla tratta ferroviaria Gioia del Colle – Rocchetta Sant’Antonio che va, per tale motivo, preservata ad ogni costo per l’utilizzo da parte sia dei passeggeri ma soprattutto per quello di trasporto merci.

Inoltre, accompagnare il rilancio di questo sito produttivo con azioni di sostegno alla ricerca ed all’innovazione, attraverso anche i numerosi centri presenti in Basilicata, potrebbe significare consentire al management di proporre al mercato nuove soluzioni per il trasporto ferroviario tutto “Made in Basilicata”, capaci di attrarre gli interessi dei più grandi player internazionali del settore e moltiplicare con essi le opportunità di acquisire importanti commesse e dunque nuova e qualificata occupazione.

Luca Braia – Consigliere Regionale PD

 

 

 

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