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Fiat, assunti i primi 18 giovani alla Magneti Marelli

Sono partite nei giorni scorsi le prime assunzioni alla Magneti Marelli Sospensioni di San Nicola di Melfi. Un primo gruppo di 18 giovani operai, quasi tutti lucani, sta già lavorando sulla linea di produzione dei ponti posteriori del nuovo modello Panda in via di assemblaggio nello stabilimento Fiat di Pomigliano. A regime saranno prodotti circa 1.200 ponti al giorno. “Si tratta della prima buona notizia di un 2012 nato sotto una cattiva luce come conferma il continuo ricorso alla cassa integrazione alla Sata”, commenta il segretario della Fim Cisl Basilicata, Antonio Zenga, il primo a credere fermamente nell’investimento della Magneti Marelli.

“A Melfi si sta realizzando quanto avevamo previsto nei mesi scorsi e cioè che l’accordo di Pomigliano avrebbe determinato effetti positivi sull’intera filiera Fiat. Se oggi Magneti Marelli può incrementare l’occupazione, con 18 nuove assunzioni subito e altre più avanti, è perché c’è stato un sindacato che ha scelto con senso di responsabilità di raccogliere la sfida dell’efficienza lanciata da Marchionne. In una regione dove si licenzia ogni giorno, c’è chi inverte la tendenza e il nostro auspicio è che questa tendenza si consolidi nel tempo e coinvolga anche altre realtà dell’indotto, oggi in forte sofferenza”.

Il segretario della Fim, che rivendica con forza gli accordi siglati con Fiat, non ultimo il contratto nazionale di gruppo, assicura la disponibilità delle Rsu e di tutto il gruppo dirigente della Fim ad aprire un confronto franco e aperto con il Lingotto sulla Sata. “Noi, prima e più di altri, siamo titolati a discutere – continua Zenga – perché contrattiamo e firmiamo gli accordi nell’interesse dei lavoratori e con la stessa filosofia vogliamo che Fiat si sieda al tavolo delle trattative per negoziare il futuro dello stabilimento di Melfi dentro uno scenario che nel corso dell’ultimo anno ha subito forti cambiamenti. Vogliamo garanzie sullo stato di sviluppo dei nuovi modelli e sui tempi di messa in produzione del modello che dovrà raccogliere la difficile eredità della Punto e rilanciare il ruolo di Melfi nello scacchiere internazionale della Fiat, appannato da troppi mesi di cassa integrazione”.

 

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