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A Torino incontro sui ‘Giardini di Pietra’ di Matera

Notevole affluenza di pubblico a Torino, alla presentazione della nuova edizione del libro “Giardini di Pietra. I Sassi di Matera e la civiltà mediterranea” (Bollati – Boringhieri) scritto da Pietro Laureano. All’iniziativa, svoltasi nella sede del Circolo dei Lettori, hanno partecipato, oltre all’autore, il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, Sergio Chiamparino, sindaco di Torino dal 2001 al 2011 e Paolo Verri, direttore del Comitato Matera 2019. Da borgo abbandonato nel cuore del Sud d’Italia a patrimonio dell’Unesco, da città fantasma a centro vivo di cultura: Matera è stato il case history per capire come trasformare positivamente l’identità di una città.

Matera, che ancora in cronache cinquecentesche viene descritta come “città dotata di aria salubre e abitata da uomini ingegnosi”, diviene una “vergogna nazionale”, simbolo dell’arretratezza meridionale, nell’impatto con la modernità. Il fragile ecosistema delle case grotta dei Sassi non sembrava poter sopravvivere a miseria, fatiscenti e spopolamento. Lo attendeva un destino di rovina. Solo il mutato clima culturale ha permesso l’avvio di un processo di recupero e valorizzazione dei Sassi. L’iscrizione nel Patrimonio mondiale dell’Unesco suggella, come scrive Laureano, la “fine della vergogna”.

“Il libro di Pietro Laureano – ha detto il sindaco Adduce – rappresenta per noi uno straordinario patrimonio di conoscenza che ci servirà, senza dubbio, a costruire nei Sassi un nuovo modello di centro storico che, senza perdere la sua originale identità, possa guardare con fiducia alle opportunità che ci possono arrivare dalla ricerca, dal futuro. L’idea, presentata nei giorni scorsi, ad esempio, di guardare ai Sassi come a un’area “carbon free”, vale a dire un luogo dove non si usano fonti fossili e dove si punta al risparmio energetico assoluto rappresenta una fetta importante di questo nuovo modello. O, ancora, l’idea di portare nei Sassi ricercatori di chiara fama che, partendo dagli studi di Laureano sulla raccolta delle acque, costruisca un modello di risparmio della risorsa idrica negli antichi rioni di tufo rappresenta un altro tassello importante di cosa intendiamo fare nei Sassi. Vogliamo, insomma guardare al futuro partendo dalla straordinaria eredità che abbiamo ricevuto. Ed è con questo spirito che Matera intende candidarsi a Capitale europea della cultura nel 2019”.

Chiamparino, poi, si è soffermato sul lavoro fatto a Torino negli ultimi dieci anni che hanno portato la città da una dimensione industriale a una turistica e culturale. Un percorso che ha visto sul campo direttamente impegnato Paolo Verri, direttore del Comitato Matera 2019. Al termine dell’incontro Chiamparino si è impegnato a venire a Matera per scoprire da vicino questa antica e straordinaria città del Mezzogiorno che ha avuto il coraggio di aprirsi a questa nuova ed entusiasmante sfida.

 

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